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Chernobyl, l'IAEA: lo scudo antiradiazioni non è più sicuro

L'involucro di contenimento danneggiato che protegge i resti del reattore numero quattro dell'ex centrale nucleare di Chernobyl, il 14 febbraio 2025
L'involucro di contenimento danneggiato che protegge i resti del reattore numero quattro dell'ex centrale nucleare di Chernobyl, il 14 febbraio 2025 Diritti d'autore  AP Photo
Diritti d'autore AP Photo
Di Gavin Blackburn
Pubblicato il
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L'edificio di confinamento multistrato costruito in Europa e completato nel 2019 è stato progettato per contenere le radiazioni provenienti dal combustibile nucleare fuso

Lo scudo protettivo che copre la centrale nucleare di Chernobyl in Ucraina ha "perso la sua funzione di sicurezza" in seguito all'attacco di un drone a febbraio, ha dichiarato l'Agenzia internazionale per l'energia atomica (AIEA)

L'edificio di contenimento, che è stato completato da un'iniziativa guidata dall'Europa nel 2019 al costo di 1,5 miliardi di euro e che copre il sarcofago originale in cemento, è stato perforato a febbraio per via dell'attacco di un drone russo Shahed, secondo quanto indicato da procuratori ucraini.

L'AIEA ha ispezionato il sito la scorsa settimana, e ha concluso che l'impatto del drone ha degradato la struttura in acciaio. Il direttore generale dell'agenzia, Rafael Grossi, ha dichiarato che l'ispezione ha confermato che la struttura protettiva "ha perso le sue funzioni primarie di sicurezza, compresa la capacità di confinamento, ma ha anche rilevato che non ci sono stati danni permanenti alle sue strutture portanti o ai sistemi di monitoraggio".

Grossi ha aggiunto che, sebbene siano state effettuate alcune riparazioni, "un restauro completo rimane essenziale per prevenire ulteriori degradi e garantire la sicurezza nucleare a lungo termine".

Vista dell'edificio di contenimento che protegge i resti del reattore numero quattro dell'ex centrale nucleare di Chernobyl, il 14 febbraio 2025
Vista dell'edificio di contenimento che protegge i resti del reattore numero quattro dell'ex centrale nucleare di Chernobyl, il 14 febbraio 2025 AP Photo

Secondo le autorità di Kiev, un drone che trasportava una testata ad alto esplosivo ha colpito lo scudo, innescando un incendio e danneggiando parte del rivestimento protettivo intorno al reattore. Mosca ha però negato di aver attaccato l'impianto.

A febbraio le Nazioni Unite hanno dichiarato che i livelli di radiazioni risultavano normali e che non vi erano segnalazioni di fughe.

L'esplosione del 1986 alla centrale nucleare di Chernobyl ha comportato una contaminazione senza precedenti in tutta Europa. Nel tentativo di contenere l'impatto della fusione, i tecnici sovietici costruirono un sarcofago di cemento sopra il reattore, la cui durata di vita era però di 30 anni.

Il nuovo edificio di confinamento multistrato, che supera i 100 metri di altezza, è stato costruito per contenere il combustibile nucleare fuso che rimane sotto il sarcofago.

A Zaporizhzhia da mesi l'alimentazione elettrica è garantita solo da generatori diesel

A più riprese stati sollevati timori per il protrarsi del conflitto armato intorno alle centrali nucleari ucraine, in particolare la centrale nucleare di Zaporizhzhia, nel sud del Paese, il più grande impianto di questo tipo in Europa.

L'impianto funziona con generatori diesel dal 23 settembre, quando è stata interrotta l'ultima linea elettrica esterna rimasta. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha lanciato l'allarme sui rischi per la sicurezza a Zaporizhzhia nello scorso ottobre, affermando che i generatori di riserva non avevano mai avuto bisogno di funzionare così a lungo.

Un militare russo sorveglia l'area della centrale nucleare di Zaporizhzhia, il 1 maggio 2023
Un militare russo sorveglia l'area della centrale nucleare di Zaporizhzhia, il 1 maggio 2023 AP Photo

"I generatori e l'impianto non sono stati progettati per questo", ha sottolineato Zelensky, descrivendo la situazione come "critica".

L'impianto si trova in un'area occupata dalla Russia sin dall'inizio dell'invasione dell'Ucraina nel febbraio 2022 e non è operativo. Ha però ancora bisogno di energia per raffreddare i sei reattori e il combustibile, evitando così incidenti nucleari catastrofici.

Grossi ha affermato che i generatori diesel di emergenza sono stati progettati per essere "l'ultima linea di difesa" per aiutare le centrali nucleari a raffreddare i loro reattori, ma che il loro uso è ora "un evento fin troppo continuativo".

"Finché questo devastante conflitto continuerà, la sicurezza nucleare rimarrà in grave pericolo. Oggi abbiamo avuto qualche rara notizia positiva da riferire, ma siamo ben lontani dall'essere fuori dai guai", ha concluso il dirigente.

Risorse addizionali per questo articolo • AP

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