Ad Ashgabat, capitale del Turkmenistan, il presidente russo Vladimir Putin partecipa al primo vertice internazionale dall'inizio della guerra in Ucraina
Da una parte la fame di energia e le sanzioni; dall'altra l'isolamento e la disponibilità di risorse naturali della Russia, che rafforza l'asse sul mar Caspio.
Ad Ashgabat, capitale del Turkmenistan, il presidente russo Vladimir Putin partecipa al primo vertice internazionale dall'inizio della guerra in Ucraina.
Il summit riunisce i leader dei cinque Paesi che si affacciano sul bacino del Caspio, ricco di riserve di idrocarburi.
Al tavolo siedono, con la Russia, Iran, Kazakistan, Azerbaigian e Turkmenistan che 4 anni fa hanno siglato la Convenzione per condividere le risorse naturali e regolamentare il traffico marittimo civile e militare tra i cinque firmatari.
"Noto che il volume del commercio russo con i Paesi del Caspio è in costante crescita - ha dichiarato Putin - Noto che i 5 hanno grandi opportunità di cooperazione nel settore energetico. Sono già stati attuati accordi sullo sfruttamento congiunto dei giacimenti di petrolio e gas situati nel Mar Caspio".
Ma le riserve di petrolio e gas non sono l'unico interesse della Russia.
Ad Ashgabat, i cinque Paesi hanno respinto la presenza militare di navi di Paesi terzi chiedendo che il Caspio diventi "una zona di pace, buon vicinato, amicizia e cooperazione".
Tuttavia, non è la prima volta che la Russia lancia missili contro la Siria o l'Ucraina (secondo Kiev) dal Mar Caspio.