Accordo Regno Unito-Ruanda sui richiedenti asilo, la ministra Patel: "Una soluzione innovativa"

Priti Patel, ministra degli Interni britannica. (Ginevra, 19.5.2022)
Priti Patel, ministra degli Interni britannica. (Ginevra, 19.5.2022) Diritti d'autore Martial Trezzini/' KEYSTONE / MARTIAL TREZZINI
Di Africanews - Edizione italiana: Cristiano Tassinari
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Il discusso accordo tra Londra e Kigali per la "ricollocazione" dei richiedenti asilo entrati illegamenti nel Regno Unito prende forma: il primo gruppo arriverà in Africa nelle prossime settimane. Ma le associazioni dei diritti umani promettono battaglia nei tribunali

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Il primo gruppo di circa 50 richiedenti asilo inviati dal Regno Unito in Ruanda, in base a un nuovo e controverso accordo, arriverà probabilmente nel Paese africano "nelle prossime settimane", fanno sapere da Kigali, la capitale del Ruanda, tramite la portavoce del governo Yolande Makolo. 

Intanto, il ministro degli Interni britannico Priti Patel e il ministro degli Esteri ruandese Vincent Biruta si sono incontrati nella sede dell'Onu a Ginevra.

Da quando è stato annunciato, il mese scorso, l'accordo ha attirato critiche furiose, da parte di attivisti per la difesa dei diritti umani, esponenti dell'opposizione in entrambi i Paesi e persino dalle Nazioni Unite.

"Soluzione innovativa ai problemi globali"

Priti Patel (50 anni), ministro dell'Interno britannico: 
"Siamo un governo che insieme ai nostri partner, il governo del Ruanda, sta trovando soluzioni nuove e innovative ai problemi globali. Temo che altre organizzazioni e altri Paesi non stiano proponendo alternative e che lo status quo non sia più accettabile".

In un recente passato, nel maggio 2021, in realtà, a questa "soluzione innovativa", aveva pensato anche la Danimarca...

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La ministra Priti Patel alle prese con i media inglesi. (Ginevra, 19.5.2022)Martial Trezzini/' KEYSTONE / MARTIAL TREZZINI

La ministra Patel ha rifiutato di specificare quante persone ci saranno in questo primo gruppo di richiedenti asilo "spediti" in Ruanda o quante persone, complessivamente, potrebbero essere inviate in Africa, secondo l'accordo, dicendo che "non condividiamo i nostri dettagli operativi".

"Siamo pronti"

Vincent Biruta, ministro degli Esteri ruandese: 
"Non appena il Regno Unito sarà pronto a inviare il primo gruppo di richiedenti asilo, noi saremo pronti a riceverli. Abbiamo messo in atto tutti i meccanismi necessari per gestire il processo di richiesta di asilo. E stiamo anche lavorando sulla logistica".

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Vincent Biruta intervistato sotto gli occhi soddisfatti di Priti Patel. (Ginevra, 19.5.2022)Martial Trezzini/' KEYSTONE / MARTIAL TREZZINI

Con questo accordo, il governo britannico invierà in Ruanda chiunque entri illegalmente nel Regno Unito e coloro che sono arrivati illegalmente dal 1° gennaio 2022.

Secondo le autorità ruandesi, il governo britannico pagherà fino a 120 milioni di sterline (157 milioni di dollari, 144 milioni di euro) affinchè i richiedenti asilo siano "integrati nelle comunità del Ruanda".

Numerose associazioni in difesa dei diritti umani minacciano denunce contro il governo britannico. 

Per Boris Johnson il "Ruanda è uno dei Paesi più sicuri al mondo"

Gli attivisti accusano anche il governo del presidente ruandese Paul Kagame di reprimere il dissenso interno e di mantenere un ferreo controllo sul potere, eppure - mentre annunciava l'accordo sull'asilo il 14 aprile - il primo ministro britannico Boris Johnson, ha detto che il Ruanda è "uno dei Paesi più sicuri al mondo".

Il mese scorso Kagame ha dichiarato che Kigali non sta "commerciando in esseri umani", rispondendo alle critiche per l'accordo. 
"In realtà stiamo aiutando", ha detto, descrivendo l'accordo come una "innovazione" proposta dal Ruanda.

Il "rifugio dei rifugiati"

Kagame ha affermato che il Ruanda, una piccola nazione nella regione dei Grandi Laghi in Africa, ha ospitato rifugiati per "decenni", soprattutto dai Paesi vicini.

Secondo i dati delle Nazioni Unite, a settembre dello scorso anno il Ruanda ospitava più di 127.000 rifugiati, di cui quasi la metà bambini. La maggior parte sono congolesi, seguiti dai burundesi.

Il governo britannico ha cercato di dare un giro di vite all'immigrazione clandestina e il mese scorso Westminster ha approvato una discussa riforma che introduce la pena massima per i trafficanti di esseri umani.

Il "Nationality and Borders Act" impone, inoltre, pene detentive più severe per chiunque arrivi illegalmente nel Paese, il che ha sollevato il timore che possa essere usato contro i richiedenti asilo e i rifugiati.

Il governo di Boris Johnson ha ideato questa politica "aggressiva" per scoraggiare i migranti che rischiano la vita per attraversare la Manica: 28.000 nel 2021. 

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