Riferendo al Senato e alla Camera, il primo obiettivo del Presidente del Consiglio Mario Draghi è "il cessate il fuoco in Ucraina". E sull'indipendenza dal gas russo, ne se parla "nel secondo semestre del 2024". Ma non doveva essere tra 18 mesi, come aveva assicurato il ministro Cingolani?
Il Presidente del Consiglio italiano, Mario Draghi (74 anni), ha tenuto al Senato e alla Camera l'informativa sulla guerra in Ucraina, soprattutto alla luce della visita alla Casa Bianca della settimana scorsa e in vista del Consiglio europeo del 30-31 maggio.
"La guerra è giunta all'85° giorno: la speranza di conquistare vaste aree del paese in tempi brevi da parte dei russi s'è scontrata con la resistenza del popolo ucraino", ha detto Draghi in apertura.
Altri mille militari
"La Nato ha intensificato le azioni sul fianco orientale e il contributo italiano è pari a 2.500 unità e nel medio periodo siamo pronti a rafforzare in Ungheria e Bulgaria il nostro impegno con rispettivamente 250 e 750 unità in linea con l'azione dei nostri alleati e valutiamo il sostegno alla Romania per lo sminamento marittimo del Mar Nero e anche alla Slovacchia nella difesa antiaerea", ha spiegato Draghi.
La pace
"Per impedire che la crisi umanitaria si aggravi dobbiamo raggiungere prima possibile un cessate il fuoco e far ripartire i negoziati: è la posizione dell'Italia, dell'Ue e che ho condiviso con Biden", ha affermato il premier.
"L'Italia si muoverà con i partner europei e gli alleati per ogni possibilità di mediazione, ma sarà l'Ucraina, e non altri, a decidere quale pace accettare. Una pace senza Ucraina non sarebbe accettabile".
Stile Conferenza di Helsinki
"Come detto dal presidente Mattarella, nel lungo termine servirà uno sforzo creativo sul modello della Conferenza di Helsinki del 1975".
Crimini di guerra
"Il costo dell'invasione russa in termini di vite umane è terribile. La scorsa settimana sono state ritrovate fosse comuni anche a "Kiev. L'Italia ha offerto sostegno per indagare sui crimini di guerra", ha detto il numero uno di Palazzo Chigi.
Indipendenza energetica a fine 2024
"Le stime del governo indicano che potremmo renderci indipendenti dal gas russo nel secondo semestre del 2024: i primi effetti di questo processo si vedranno già alla fine di quest'anno. Durante la mia visita a Washington ho condiviso con il presidente Biden la strategia energetica italiana e siamo d'accordo sull'importanza di preservare gli impegni sul clima che l'Italia intende mantenere", dice Draghi.
Secondo semestre 2024?
Ma il ministro della Transizione energetica, Roberto Cingolani, non aveva detto, in aprile, "in 18 mesi l'Italia sarà indipendente dal gas russo?"
I conti non tornano, i tempi si allungano.
Basteranno le rinnovabili?
Draghi parla anche delle energie rinnovabili, alle Camere.
Per "diversificare i nostri fornitori ci siamo mossi rapidamente" con "l'obiettivo di incrementare le forniture di gas naturale di cui abbiamo bisogno come combustibile di transizione", ma anche per "aumentare la produzione di rinnovabili". C'è la "massima determinazione per "eliminare i limiti burocratici" alle rinnovabili, per "distruggere le barriere agli investimenti", ha detto Draghi.
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Crisi alimentare
Il rischio della guerra è anche una "crisi alimentare", ha sottolineato il premier. "L'indice dei prezzi dei prodotti alimentari è salito e ha toccato a marzo massimi storici". Si rischiano "effetti disastrosi in particolare per alcuni paesi di Africa e Medio Oriente, dove aumenta il rischio crisi alimentari".
Diplomatici russi
Draghi ha parlato anche dell'espulsione dei 24 diplomatici italiani dalla Russia: "un atto ostile che ricalca decisioni simili prese verso altri Paesi europei e risponde a espulsioni di diplomatici da parte italiana. É essenziale mantenere canali di dialogo con la Federazione Russa e solo da questi canali che potrà emergere una soluzione negoziale".
Draghi in Turchia
Draghi annuncia, infine, il vertice bilaterale Italia-Turchia per i primi giorni di luglio ad Ankara, il primo incontro tra i due Paesi dopo oltre 10 anni.