Ucraina: evacuata l'acciaieria Azovstal, Kiev lascia i negoziati

Soldati feriti in Ucraina
Soldati feriti in Ucraina Diritti d'autore AP/Russian Defense Ministry Press Service
Di Gioia Salvatori
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Mentre bombe cadono anche nella regione di Leopoli, si combatte nel Donbass e il più simbolico bastione di resistenza di Mariupol (l'acciaieria Azovstal) cade. Gli ucraini lasciano i negoziati, Zelensky dice che non riprenderanno finché i russi non si ritireranno

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Due notizie importanti segnano un altro martedì di guerra in Ucraina: la prima è che Kiev ha lasciato il tavolo dei negoziati con la Russia, la seconda è che il più simbolico bastione di resistenza di Mariupol, l'acciaieria Azovstal, è stato evacuato. 

Si sono arresi in oltre 250, dice il Cremlino, che ora gestisce le sorti di numerosi soldati del battaglione Azov che si trovavano nella fabbrica. Assicura, sempre il Cremlino, che saranno trattati secondo le leggi internazionali, non è chiaro se saranno protagonisti di uno scambio di prigionieri, difficile, dato che il procuratore generale russo ha chiesto alla Corte suprema di riconoscere il reggimento ucraino Azov come "organizzazione terroristica".

Morti e feriti a Desna

Intanto sul territorio continuano i combattimenti e non solo nel Donbass. Almeno otto persone sono morte e altre 11 sono rimaste per i bombardamenti russi sul villaggio ucraino di Desna, nella regione di Chernihiv, a nord di Kiev. I rifugi per gli sfollati sono strapieni e ci sono stati attacchi anche nell'ovest del Paese, infrastrutture ferroviarie nella regione di Leopoli, a Yavoriv, sono state colpite dai russi con missili da crociera lanciati dal Mar Nero. 

Mosca annuncia il ritiro di Kiev dai negoziati, Kiev conferma, diplomazia in affanno

 "Kiev si è praticamente ritirata dal processo negoziale. L'Ucraina si è praticamente ritirata dal processo negoziale. I negoziati non proseguono": lo ha dichiarato oggi il vice ministro degli Esteri russo Andrei Rudenko secondo quanto riporta l'agenzia russa Interfax. Mosca è convinta che "lo spostamento dei negoziati a Londra e Washington", non porterà buoni frutti. Dal canto suo il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, in una telefonata col cancelliere tedesco Olaf Scholz, ha alzato l'asticella: da Berlino fanno sapere che Scholz e il presidente ucraino hanno convenuto che "una soluzione diplomatica fra Ucraina e Russia richieda la fine immediata delle attività di combattimento da parte della Russia e un ritiro delle truppe russe".

Il negoziatore ucraino Podolyak ha affermato che "non ci sono stati progressi dopo l'incontro di Istanbul: la Federazione Russa resta sulle sue posizioni stereotipate, ma ogni guerra finisce al tavolo delle trattative e questo processo sarà moderato da Zelensky".

L'Ucraina risponde su diversi fronti, anche quello musicale: la Kalush Orchestra, dopo la vittoria all'Eurovision, ha annunciato che metterà all'asta il trofeo vinto, per finanziare l'esercito e la popolazione ucraini.

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