L'offensiva russa contro Odessa è solo rinviata? La città comunque è pronta a tutto, il suono delle sirene è l'assegno di accompagnamento distribuito ai suoi abitanti da giorni ormai. La testimonianza del direttore dell'Odessa journal, l'italiano Ugo Poletti
L'offensiva russa contro Odessa è vicina? Forse non ci sarà, la città comunque è pronta a tutto, il suono delle sirene è l'assegno di accompagnamento distribuito ai suoi abitanti da giorni ormai.
Ugo Poletti, direttore del "The Odessa Journal" vive e lavora ormai da anni nella perla del mar Nero e ci dice che dal punto di vista geopolitico la conquista della città da parte russa è anche più importante della conquista di Kiev perché consentirebbe a Mosca di avere il pieno controllo del mar Nero.
Il tempo finora ha giocato a favore di Odessa, la resistenza di Mariupol e Mykolayiv ha consentito alla città di attrezzarsi, alzando barricate, costruendo e posizionando i cavalli di Frisia nelle strade, gli abitanti hanno fatto scorta di armi, cibo e medicine.
Hanno trasformato Odessa in una città inespugnabile. Quell'Odessa che adesso scrivono e pronunciano all'ucraina con una 's'.
Anche qui donne e bambini sono partiti, ma l'80% della popolazione è rimasta: restare, in fondo, è resistere a Putin, è amore per una città dove, ironia della storia, si parla russo, 8 abitanti su dieci parlano la lingua di Putin.
"Assistiamo a una fiammata patriottica quasi inimmaginabile, molti cittadini sono andati a arruolarsi, chi non è stato preso per andare a combattere si dà da fare in altro modo - ci dice ancora Poletti - cucina, prepara le barricate: il morale è alto".
Ma non basta il morale alto per salvare una città, che resta vulnerabile: eppure Ugo Poletti sa che Odessa non cadrà in mano russa, dice però di non poter dire oltre. (Se vuoi ascoltare l'intervista integrale clicca il video qui sotto).
Odessa è anche un po' italiana. Furono i marinai genovesi a fondare le prime colonie sulle rive del mar Nero, colonie che prosperarono fino a metà del XVesimo secolo quando l'impero ottomano strappo' il controllo di Costantinopoli all'impero di Bisanzio e taglio' le vie di comunicazione con Genova. Al loro posto rimase solo una fortezza ottomana.
Ed oggi Odessa è diventata di nuovo una fortezza. Sotto un cielo spazzato dal vento, che in spiaggia solleva la sabbia usata per i sacchi da trincea, in queste ore prega perché il vento non cambi.