Nella regione di Kiev l'Ucraina guadagna terreno

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A quattro settimane dall'inizio della guerra, Kiev resiste ancora alle forze russe. I soldati di Mosca sono arretrati 30km all'est della capitale nelle ultime 24 ore.

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A quattro settimane dall'inizio della guerra in Ucraina, Kiev resiste ancora alle forze russe. I soldati di Mosca sono arretrati di 30 km all'est della capitale nelle ultime 24 ore, secondo fonti del Pentagono. Nonostante le bombe continuino a cadere sulla regione di Kiev, colpendo anche complessi residenziali, numerosi testimoni sul campo affermano che l'esercito russo comincia a stabilizzarsi su posizioni difensive. Le stesse fonti diplomatiche americane hanno calcolato che la Russia avrebbe lanciato oltre 1.200 missili dall'inizio del conflitto.

Dopo un mese di strenue lotte, le forze ucraine stanno perfino riguadagnando terreno nei dintorni della capitale. "La città di Makariv e quasi tutta Irpin sono tornate sotto controllo ucraino", ha affermato il sindaco di Kiev Vitali Klitschko.

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Il sindaco di Kiev Vitali Klitschko (sinistra) e il fratello Wladimir consolano dei civili dopo un bombardamento.Rodrigo Abd/Copyright 2022 The Associated Press. All rights reserved.

Le forze ucraine guadagnano terreno

Secondo il Pentagono, gli Ucraini stanno riguadagnando terreno anche nella parte meridionale del Paese, come a Kherson, conquistata dai Russi nei primi giorni del conflitto e dove civili e militari si difendono con ogni mezzo. In un briefing con la stampa il portavoce della Difesa americana, John Kirby, ha parlato di segnali secondo cui l'Ucraina sta "contrattaccando" le forze russe. "Si stanno difendendo in modo molto intelligente, molto agile, molto creativo e da quello che vediamo stanno cercando di riguadagnare terreno nel sud, vicino Kherson", ha detto il portavoce del Pentagono.

È stallo invece a Mariupol, la città assediata, dove viveri e acqua scarseggiano e dove i civili vivono in una situazione umanitaria drammatica. Le vittime civili sono già oltre 2.400. Ieri le forze russe hanno sequestrato un convoglio umanitario di 11 autobus vuoti diretto a Mariupol per trarre in salvo gli ucraini in fuga dalla città, facendo "prigionieri" gli autisti dei mezzi e diversi operatori dei servizi di emergenza, ha denunciato ieri il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. I media locali riportano che il sindaco della città, Vadim Boychenko, ha lasciato la città.

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Questa immagine satellite di Maxar mostra i danni subiti da Mariupol.Maxar technologies

Blinken condanna "crimini di guerra"

Nonostante nessuno dei nove corridoi umanitari concordati per la giornata di ieri fosse per Mariupol, 3.000 persone sono riuscite a fuggire ieri dalla città, dove secondo il capo della diplomazia europea Josep Borrell Mosca avrebbe commesso di crimini di guerra. Il termine è stato utilizzato ieri anche dal segretario di stato americano Anthony Blinken.

"La nostra valutazione" sui crimini di guerra commessi dalla Russia in Ucraina "è basata su un'attenta revisione delle informazioni disponibili", afferma Blinken in una nota. I Russi hanno "distrutto palazzi, scuole, ospedali, infrastrutture, veicoli civili, centri commerciali e ambulanze". "Ogni giorno che le forze russe continuano con i loro brutali attacchi, il numero di civili innocenti uccisi o feriti sale", ha concluso il capo della diplomazia americana.

Armi chimiche, l'allarme delle autorità ucraine

Anche la paura delle armi chimiche è tuttora presente in un conflitto già particolarmente violento. "La Russia ha usato bombe al fosforo bianco a Hostomel e Irpin", ha denunciato il sindaco della cittadina di Irpin, alla periferia di Kiev. Secondo le parole del sindaco, le forze russe avrebbero preso di mira queste cittadine con bombe al fosforo la notte del 22 marzo. L'uso di armi chimiche contro i civili è vietato dalla Convenzione di Ginevra.

L' Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OCSE) ha già cominciato ad indagare. "Indagheremo su importanti violazioni dei diritti umani, delle leggi umanitaire, ma anche su possibili crimini di guerra e crimini contro l'umanità", dice Michael Carpenter, ambasciatore americano all'OCSE. "Stileremo un rapporto pubblico di tutto questo e lo trasmetteremo alla Corte Penale Internazionale e alla Corte Internazionale di Giustizia", conclude.

Le perdite sono importanti anche per Mosca. La Nato stima che siano morti fra i ranghi russi siano finora tra i 7.000 e i 15.000, dopo solo un mese di combattimenti. Un bilancio pesantissimo per un periodo così breve: in Afghanistan, su un periodo di dieci anni, Mosca aveva perso 15.000 uomini. Secondo i calcoli Nato, per la Russia il bilancio totale tra morti, feriti, prigionieri e dispersi potrebbe arrivare a 40.000.

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