Il presidente Zelensky insiste : "Serve un incontro diretto con Putin"

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Di Debora Gandini
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Il presidente ucraino Zelensky insiste: "accordo di pace se Paesi Nato garantiscono sicurezza". Allarme di Joe Biden: Putin potrebbe usare armi chimiche

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Mentre sale ancora la tensione tra Stati Uniti e Russia, Volodymyr Zelensky ha ribadito durante un’intervista televisiva l**’importanza di un incontro con Vladimir Putin sotto qualsiasi forma per fermare la guerra**. Dialogo sì ma con qualche riserva.

Il presidente ucraino, nel giorno del suo discorso in video collegamento al Parlamento italiano, ha ribadito che il paese non accetterà alcun ultimatum da parte di Mosca sottolineando che se la Nato non vuole concedere l'adesione all'Ucraina, allora singoli Paesi che fanno parte dell'Alleanza devono garantire la sua sicurezza. Sull'integrità territoriale, ha aggiunto, "non siamo disposti a compromessi. Qualsiasi accordo di pace finale dovrebbe essere convalidato dal popolo ucraino”, non escludendo così l’uso del referendum.

In un'intervista all'emittente di Kiev Suspline News, Zelensky ha inoltre fatto sapere che qualsiasi modifica alla Costituzione sulle garanzie di sicurezza per l'Ucraina sarà sottoposta a referendum. "Si tratta di un processo lungo che sarà deciso dal Parlamento e dal popolo ucraino - ha sottolineato - Ho spiegato ai nostri negoziatori ai colloqui che quando si parla di cambiamenti, e questi potrebbero essere di importanza storica, non c'è altro modo che tenere un referendum".

Allarme USA su uso armi chimiche

Nel frattempo crescono i timori sul possibile uso di armi chimiche da parte di Putin, ipotesi avanzata dal Presidente americano Joe Biden ricordando quanto accaduto in passato. Il leader della Casa Bianca ha nuovamente messo in guardia anche sul rischio di cyber-attacchi russi annunciando che nel fine settimana sarà in Polonia per un incontro bilaterale con il presidente Andrzej Duda.

Intanto il Primo ministro polacco Mateusz Morawiecki e il leader olandese Mark Rutte hanno discusso del rafforzamento delle sanzioni alla Russia, incluso un possibile blocco di tutte le navi russe verso i porti europei. A Bruxelles i ministri degli Esteri dell'UE si sono accordati per rifornire l'Ucraina di armi e materiale bellico del valore di altri 500 milioni di euro attraverso il Fondo europeo per la pace.

L'alto Rappresentante comunitario per la politica estera, Josep Borrell ha riaffermato la volontà dei ministri degli esteri europei a rinforzare il sostegno finanziario, umanitario e militare all'Ucraina aggredita dall'esercito russo. Per Borrell l'Europa deve essere più coordinata sotto ogni profilo e deve farlo in modo complementare a quella che è l'azione della NATO.

Al centro delle discussioni si è parlato di una spesa militare pari al 5% del Pil. Se si calcolano le spese militari globali di tutti i paesi comunitari si raggiunge la somma di 200 miliardi di euro annui, quindi una spesa 4 volte superiore a quella della Russia.

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