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La battaglia degli agricoltori ucraini, esentati dalla leva per nutrire il paese

La battaglia degli agricoltori ucraini, esentati dalla leva per nutrire il paese
Diritti d'autore  Vitaly Timkiv/Copyright 2021 The Associated Press. All rights reserved
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Di Euronews
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Dai cereali ucraini dipendono paesi poveri e destabilizzati in Africa e Medio Oriente: "se le esportazioni si fermano, tutto il mondo ne risentirà" dice uno studio

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Anche nel mezzo del conflitto, gli agricoltori ucraini continuano a lavorare per nutrire il paese

In un paese a vocazione agricola, con colture di cereali, semi di girasole e tuberi tra le più grandi al mondo, il loro lavoro è ritenuto fondamentale: per questo, una circolare ha recentemente esentato i lavoratori agricoli, così come allevatori e veterinari, da ogni obbligo di coscrizione militare, un'eventualità possibile per tutti i maschi dai 18 ai 60 anni dopo l'introduzione della legge marziale.

" La vita continua" ci spiega Serhiv Vakhnyuk, allevatore in Ucraina centrale. "I vitelli nascono, il latte viene munto.  I militari combattono la loro battaglia e così i contadini. Dobbiamo nutrire i nostri soldati e la nostra nazione. "

L'impatto sulla produzione ucraina si farà sentire in tutto il mondo nel 2022. 

Per alcuni paesi, le conseguenze sul prezzo del cibo saranno pesanti. Altrove, purtroppo - come in Sudan - già si parla di crisi alimentare

"Abbiamo quasi 500 tonnellate di mais sulle spalle" spiega Vakhnyuk. "Abbiamo molti problemi. I porti marittimi che ci permettevano di esportare sono chiusi. Nessuna transazione ha luogo, non vendiamo il nostro grano ma dobbiamo comunque comprare prodotti per continuare a lavorare. Lo squilibrio finanziario è totale, critico. Abbiamo una grande mancanza di liquidità".

Una docente della Kyiv School of Economics ha spiegato di recente che se i porti del Mar Nero dovessero rimanere chiusi , gran parte delle esportazioni potrebbero ancora lasciare il paese viaferrovia o col trasporto su gomma, ma i costi di spedizione saliranno notevolmente.

Se la guerra non dovesse terminare entro marzo, secondo la studiosa, le esportazioni dal paese potranno durate al massimo fino all'estate, il che colpirà soprattutto le aree più povere e destabilizzare dell'Africa e del Medio Oriente.

Ma anche nel resto del mondo, i prezzi di molti generi alimentari potrebbero perfino raddoppiare rispetto al gennaio del 2022, rendendo pane e farinacei del tutto inaccessibili ai paesi più poveri, che su questi alimenti basano la propria dieta

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