In centinaia hanno incrociato le braccia nell'ultima settimana, e ora alcuni prodotti freschi iniziano a sparire dai supermercati
Era iniziata come una piccola protesta ma ben presto si è trasformato in uno sciopero con tutti i crismi: dove centinaia di camionisti hanno incrociato le braccia negli ultimi giorni in Spagna, per protestare contro il caro carburante
00. 13 SOT: Manuel Hernández, Presidente, Piattaforma per la difesa dei trasporti
"Abbiamo smesso di lavorare perché non possiamo continuare a perdere soldi" spiega a Euronews Manuel Hernández, presidente della Piattaforma per la difesa dei trasporti. "Ma siamo arrivati a un punto in cui si può già vedere che ci sono carenze di approvvigionamento: le fabbriche e le grandi aziende sono costrette a chiudere perché hanno esaurito le scorte. Ora possiamo vedere gli effetti di questo sciopero".
La protesta sta incanalando un crescente malcontento sociale in Spagna, dovuto alle conseguenze dell'inflazione legata all'impennata dei prezzi dell'energia, una situazione innescata dalla pandemia e aggravata dall'invasione dell'Ucraina.
Lo sciopero dei trasportatori ha interrotto le catene di approvvigionamento e nei supermercati alcuni prodotti freschi iniziano a scarseggiare
Jesús Anchuelo è un coltivatore di cereali. Gli agricoltori e gli allevatori stanno soffrendo le conseguenze dello sciopero, ma in alcuni casi ne condividono le ragioni
"Questo - spiega Anchuelo, segretario generale dell'Unione spagnola dei piccoli agricoltori - è un problema che colpisce ormai tutta la società e tutti i settori, ma noi lo stavamo soffrendo già da mesi. Tutto è peggiorato ancora di più con la guerra. Alcuni agricoltori e ancor di più gli allevatori non possono più andare avanti. I prezzi del foraggio sono saliti alle stelle, il prezzo dell'energia di cui hanno bisogno per lavorare è salito, anche i prezzi del carburante sono aumentati. Tutto ciò di cui hanno bisogno per produrre è diventato più caro".
A Madrid centocinquantamila persone sono scese in piazza nel weekend, chiedendo soluzioni per il settore agricolo. In Spagna al momento l'infazione è schizzata al 7,6%.
Il governo iberico si è impegnato a prendere misure per ridurre il costo dell'energia e del carburante, ma non esporrà i suoi piani fino al 29 marzo. Intanto il primo ministro Pedro Sanchez continua il suo tour europeo per cercare di ottenere una risposta comune dell'UE all'aumento dei prezzi dell'energia