La guerra mette a rischio la produzione d'olio di semi di girasole

Le truppe ucraine viaggiano su un carroarmato, in un campo di girasoli a Kryva Luka, Ucraina orientale, il 05/07/2014
Le truppe ucraine viaggiano su un carroarmato, in un campo di girasoli a Kryva Luka, Ucraina orientale, il 05/07/2014 Diritti d'autore Evgeniy Maloletka/Copyright 2022 The Associated Press. All rights reserved.
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L'Ucraina è il maggior produttore al mondo di girasoli. L'Italia nel 2020/21 ha importato (extra Ue) 298.000 tonnellate di olio di girasole, di cui il 91% proveniva proprio dai campi ucraini

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La guerra in Ucraina non mette a rischio per gli europei solo le forniture di gas, petrolio e grano. La crisi coinvolgerà anche l'olio di semi di girasole, uno tra gli ingredienti più presenti nei prodotti alimentari: biscotti, maionese, creme spalmabili, sughi, fritture e pasta ripiena.

Basti pensare che nel 2020/21 l'Italia ha importato circa 298.000 tonnellate di olio di girasole, il 91% proveniva dall’Ucraina.

Il mese in corso è quello della semina del girasole, fiore del quale l’Ucraina è appunto il principale produttore al mondo. Il conflitto e la mancanza di fertilizzanti provenienti dalla Russia potrebbero fermare la semina e senza quest'ultima non ci sarà ovviamente un raccolto. 

È questione di settimane, perché i Paesi europei finiscano le proprie scorte dell'olio. Cosa che si rifletterà poi sui consumatori, che si troveranno di fronte a scaffali vuoti nei supermercati.

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