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Volontario, a confine Medyca passeur chiedono soldi

Quando hanno capito che eravamo seri abbiamo dovuti dire dei no
Quando hanno capito che eravamo seri abbiamo dovuti dire dei no
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Di ANSA
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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(ANSA) - GENOVA, 07 MAR - "Molti profughi hanno avuto paura, erano diffidenti perché a Medyca (la piccola città di confine tra Ucraina e Polonia dove si radunano i flussi di profughi in fuga dalla guerra, ndr) ci sono i passeur che pretendono un sacco di soldi per il passaggio). Lo ha detto all'ANSA Matteo Nicolai, 36 anni, ex fotografo che ha guidato la colonna di autobus che ha portato la notte scorsa una sessantina di profughi a Faenza e Genova. "Avevamo dei contatti grazie a padre Vitalj Tarashenko (il cappellano della comunità ucraina di rito bizantino a Genova, ndr), una vera e propria lista di persone che sapevano già dove alloggiare qui a Genova. Una volta arrivati a Medyca per una comprensibile paura alcuni hanno fatto rinunciato e allora siamo andati in giro a proporre un passaggio in Italia. Ma c'è tanta diffidenza - ha detto Matteo - proprio perché ci sono i passeur che si fanno pagare. Una volta che abbiamo fatto capire che non avrebbero dovuto pagare e che eravamo persone serie, purtroppo ci siamo trovati a dover dire dei no". (ANSA).
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