Ucraina: Stati Uniti inviano 3.000 soldati in Polonia, Germania e Romania

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Per il portavoce del Pentagono, John Kirby, nei prossimi giorni potrebbero esserci ulteriori spostamenti di truppe: Russia e Cina chiedono una riunione dei cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell'ONU, mentre i caccia della Raf intercettano 4 velivoli russi a nord della Scozia

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Gli Stati Uniti invieranno 3.000 soldati in Polonia, Germania e Romania per far fronte alle crescenti tensioni tra Russia e Ucraina.

Per il portavoce del Pentagono, John Kirby, i militari statunitensi inviati nell'Europa dell'est rientrano negli 8.500 entrati in stato d'allerta e nei prossimi giorni potrebbero esserci annunci di ulteriori spostamenti di truppe.

"Perché adesso? - dice Kirby - ecco solo un paio di motivi: Putin continua ad aggiungere forze militari, capacità offensive, armi, anche nelle ultime 24 ore, continua ad aggiungere nella Russia occidentale e in Bielorussia ed anche nel Mediterraneo e nel Nord Atlantico. Non ha mostrato alcun segno di interesse o volontà di allentare le tensioni".

Delle truppe pensate per fortificare le forze della NATO nell'Europa orientale, circa 2.000 soldati saranno inviati dalla Carolina del Nord (Fort Bragg) in Polonia e Germania, mentre altri 1.000 già in Germania saranno trasferiti in Romania.

I Paesi più piccoli della NATO sul fianco orientale dell'alleanza temono di poter essere i prossimi, anche se la Russia ha affermato di non avere alcuna intenzione di avviare un conflitto ed essere disposta a continuare gli sforzi diplomatici.

Gli Stati Uniti hanno già tra 75.000 e 80.000 soldati in Europa come forze di stanza permanente.

Intanto, Russia e Cina chiedono una riunione dei cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell'ONU, secondo quanto fa sapere Yury Ushakov, consigliere del Cremlino per la politica estera.

Tutto questo mentre i caccia Typhoon della Royal Air Force (Raf) hanno intercettato quattro velivoli militari russi che volavano a nord della Scozia.

Tensione alle stelle

Da una parte, la volontà di voler trovare a tutti i costi una soluzione diplomatica alla crisi tra Mosca e Ucraina, dall’altra la tensione che aumenta con l’aumentare del numero di militari russi al confine.

Vadim Ghirda/Copyright 2022 The Associated Press. All rights reserved.
AP PhotoVadim Ghirda/Copyright 2022 The Associated Press. All rights reserved.

Se dal Cremlino si insiste che non ci sarà alcuna invasione dai governi occidentali arrivano moniti e appelli, da Kiev (dove ha incontrato il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky) il premier britannico Boris Johnson ha fatto sapere che il Regno Unito, insieme ad altri Paesi, sta preparando un pacchetto di sanzioni e altre misure da attuare nel momento in cui il primo soldato russo dovesse attraversare di nuovo il territorio.

Per Johnson un'invasione russa sarebbe un "disastro politico e militare, un disastro umanitario, ha sottolineato in conferenza stampa, ecco perché la Russia deve scegliere la via della diplomazia, soluzione ancora possibile”.

Intanto il governo di Londra, sostenitore della sovranità ucraina, ha offerto aiuti per circa 105 milioni di euro - per promuovere la stabilità nel Paese.

Rischio internazionale, diplomazia al lavoro: Putin a Pechino, Macron forse volerà a Mosca

Per il presidente ucraino, Zelensky, si sta correndo un grande rischio su scala internazionale: “Se fosse guerra, non sarebbe solo tra Kiev e Mosca, ma sarebbe una guerra europea, una guerra vera e propria", ha detto, sottolineando che "l'Esercito ucraino combatterà e ci sarà una resistenza sanguinosa se la Russia dovesse decidere di invadere il Paese".

“Se fosse guerra, non sarebbe solo tra Kiev e Mosca, ma sarebbe una guerra europea, una guerra vera e propria".
Volodymyr Zelensky
Presidente dell'Ucraina

La portavoce della casa bianca Jen Psaki ha assicuarto che la linea rossa non verrà oltrepassata : "Le nostre truppe non andranno in Ucraina, non stanno combattendo in Ucraina. Noi, gli Stati Uniti stiamo rispettando l'impegno di sostenere e rassicurare i nostri partner nella regione". Ma ovviamente al cremlino lo spostamento di truppe ha suscitato allarme e il viceministro degli esteri Alexander Grushko è stato netto: "infondati distruttivi passi non faranno altro che alimentare le tensioni militari e restringere il campo delle decisioni politiche".

I russi si muovono su tutti i fronti: previsto per questo venerdì uno storico faccia a faccia tra Putin e il presidente Xi Jinping: non si incontravano dal 2019, siamo con Pechino per contrastare le sanzioni unilaterali, ha detto Putin.

Anche sul fronte occidentale si moltiplicano le azioni: El Pais ha pubblicato lo scoop che Joe Biden sarebbe pronto ad offrire una soluzione di compromesso al cremlino e pure Parigi si muove "Sono ovviamente molto preoccupato per la situazione sul campo. Ho avuto molti scambi in questi giorni con i miei omologhi europei, con il presidente Putin in diverse occasioni, e nelle prossime ore parlerò con il presidente Biden. In ogni caso , stiamo cercando di trovare un terreno comune". 

Il presidente francese ha annunciato anche un probabile incontro a Mosca col presidente russo. Diplomazia che stride con gli allarmi della NATO che ancora oggi ribadisce il timore di un'imminente invasione russa dell'Ucraina.

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