Non c'è pace per l'oppositore del Presidente Putin. Ora Navalny, che si trova in carcere, è stato inserito nella lista dei "terroristi ed estremisti"
Non c’è tregua per Alexei Navalny. L’oppositore russo del Presidente Vladimir Putin è stato incluso ora nella lista dei 'terroristi ed estremisti' redatta dal Servizio federale per il monitoraggio finanziario.
Nella black list insieme al blogger ci sono anche sei suoi collaboratori. Tra questi anche Lyubov Sobol, uno dei più conosciuti oppositori del Cremlino. Navalny era rientrato un anno fa in Russia dalla Germania, dove era stato curato per un tentativo di avvelenamento subito nell'estate del 2020.
È passato esattamente un anno da quel 17 gennaio 2021, quando Alexey Navalny venne arrestato pochi istanti dopo il suo atterraggio a Mosca. Il dissidente russo rientrava da un periodo di quattro mesi di convalescenza a Berlino Germania a causa di un avvelenamento sospetto provocato, secondo Navalny stesso, dai servizi segreti russi con il Novichok, un agente nervino.
Ora il dissidente sta scontando una condanna a quasi due anni e mezzo di reclusione. E’ stato condannato con l’accusa di avere violato la libertà vigilata decisa a seguito di una precedente condanna. Intanto sono stati anche bloccati tutti i conti in banca di Navalny e delle altre persone interessate.
Ma la stretta di Mosca sulle libertà non si ferma a Navalny. A dicembre la Corte Suprema russa ha ordinato la chiusura di Memorial, una Ong per la difesa dei diritti umani fondata da Sakharov e ormai bollata come "agente straniero", nonostante le proteste dell'Occidente, che la considerava un baluardo di memoria storica, nonché uno degli ultimi spazi per le voci dei dissidenti.