Ancora guai per il premier britannico Boris Johnson: è il terzo scandalo di cui è teatro Downing Street, per violazione delle norme-Covid. Stavolta per il compleanno di Johnson... E poi c'è anche la spina dell'ex vice-ministra Nusrat Ghani, licenziata - dice lei - perchè musulmana
Ancora guai per Boris Johnson.
Nuove richieste di dimissioni per il premier britannico, dopo la diffusione della notizia di una festa per il compleanno dello stesso Johnson, che si sarebbe svolta il 19 giugno 2020 al numero 10 di Downing Street, alla presenza di 30 persone, in violazione delle restrizioni Covid allora in vigore (che prevedevano la presenza contemporanea massima di di sei persone).
Alla festa, svoltasi di pomeriggio, avrebbe partecipato anche la moglie di Johnson, Carrie, e - tra gli altri - l'interior designer Lulu Lytle, responsabile della costosa e discussa ristrutturazione dell'appartamento di Johnson a Downing Street.
Secondo una portavoce di Downing Street, Boris Johnson ha partecipato alla "riunione-compleanno" del suo staff per "meno di dieci minuti".
ITV News - che ha diffuso la notizia - racconta che amici della famiglia Johnson hanno partecipato ad un altro evento la sera del 19 giugno 2020 al piano della residenza del primo ministro, cosa che il suo ufficio ha negato.
"Questo è totalmente falso. In conformità con le regole in vigore in quel periodo, il primo ministro ha ospitato un piccolo numero di membri della famiglia, ma fuori dalla residenza di Downing Street", comunica ufficialmente lo staff di Johnson.
Per Boris Johnson è l'ennesimo "Partygate", dopo quello della cena di Natale del 18 dicembre 2020 - in cui era coinvolta anche Allegra Stratton (allora portavoce del premier) e di un'altra festa, sempre a Downing Street, nel maggio 2020, tirato in ballo dall'ex collaboratore Dominic Cummings, convinto che "il premier non potesse non sapere". .
Per questi precedenti casi, sono attesi in settimana i risultati dell'inchiesta avviata dal Cabinet Room.
La spina-Nusrat Ghani
Altri grattacapi, infine, per Johnson giungono anche dalla deputata conservatrice (cioè, dello stesso partito del premier) Nusrat Ghani, che ha rivelato pubblicamente di essere stata sollevata - nel rimpasto di governo del dicembre 2020 - dal suo incarico di Vice-Segretaria dei Trasporti, perchè "musulmana" e la cosa avrebbe creato "disagio" ad altri ministri dell'esecutivo-Johnson.
Nusrat Ghani, 49 anni, è cittadina britannica di origine pakistana.
Ha ricevuto piena soldiarietà dagli attuali ministri Nadhim Zahawi e Sajid Javid.
Anche per questo caso, Johnson ha chiesto al Cabinet Room di avviare un'inchiesta.