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A Pordenone è di scena 'In Viaggio', una mostra alla scoperta dell’emigrazione regionale

L'emigrazione storica friulana
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Di Debora Gandini
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La mostra, inaugurata nella sede Somsi di Palazzo Gregoris a Pordenone, sarà aperta al pubblico fino al 27 marzo, Un modo per comprendere le storie di chi ha lasciato la propria terra d'orgine

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Una mostra che ripercorre più di cento anni di storia dell’emigrazione regionale. E’ stata inaugurata a Pordenone nella sede della Storica Società Operaia la personale "IN VIAGGIO, un percorso storico-documentario curato dalla Regione Friuli Venezia Giulia attraverso ERPAC-Ente Regionale per il Patrimonio Culturale, anche attraverso materiale e contenuti multimediali.

Volti, famiglie, testimonianze raccolte in immagini e parole che rappresentano una riflessione sulle migrazioni come condizione universale del genere umano e sulle motivazioni che spingono le persone a lasciare la propria terra di origine. Un progetto pensato per essere indirizzato al mondo della scuola e dei giovani, come ha sottolineato anche il Presidente della Storica Società Operaia, Mario Tomadini.

"Vite forestiere è un progetto denso di umanità che ci offre l’opportunità di riscoprire le vicende di donne e di uomini che hanno scelto di percorrere le strade dell’emigrazione alla ricerca di un’esistenza meno tribolata."
Mario Tomadini
Presidente Storica Società Operaia

Vite forestiere

Il progetto che la Storica Società Operaia di Pordenone ha avviato con cinque Istituti superiori del territorio pordenonese è rivolto alla conoscenza della storia dell’emigrazione dal Friuli Venezia Giulia. Un percorso nato da un bando lanciato dalla Regione Friuli Venezia Giulia entra ora nel vivo con la possibilità di attivare incontri e laboratori in presenza, anche grazie alla partnership dell’Archivio storico della Diocesi di Concordia-Pordenone e dell’EFASCE – Ente di assistenza sociale e culturale dei corregionali nel mondo.

"Vite forestiere è un progetto denso di umanità che ci offre l’opportunità di riscoprire le vicende di donne e di uomini che hanno scelto di percorrere le strade dell’emigrazione alla ricerca di un’esistenza meno tribolata - ha dichiarato Mario Tomadini – viaggi lunghissimi intrapresi con le valigie piene di speranze in un futuro migliore, che spesso ci hanno toccato da vicino. Per questo non possiamo che rivolgere un plauso a questa proposta, che ha permesso ai giovani studenti, e non solo a loro, di riappropriarsi di un frammento di storia familiare”.

La mostra “In viaggio” resterà aperta al pubblico fino al 27 marzo con ingresso libero ma nel rispetto delle normative anti-Covid. Un modo per riscoprire letteratura ed esperienze personali di vita reale.

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