Il generale al-Raisi eletto presidente dell'Interpol: su di lui, denunce e accuse di tortura

È una nomina controversa quella annunciata dal'Interpol che questo giovedì ha eletto come suo nuovo presidente il generale Naser Ahmed al-Raisi.
Originario degli Emirati Arabi Uniti, dove ha ricoperto la carica di ispettore generale del Ministero degli Interni, al Raisi è stato più volte accusato di tortura: su di lui pendono denunce penali in cinque paesi, tra i quali la Francia, dove l'Interpol ha sede e la Turchia, dove si sta tenendo l'assemblea generale in cui l'elezione ha avuto luogo.
Le organizzazioni per i diritti umani e i politici europei si sono opposti alla nomina, dicendo che avrebbe compromesso la missione dell'Interpol.
Hubert Julien-Laferrière, deputato transalpino, si professa assai deluso per la scelta.
"Non è possibile che l'organizzazione che dà la caccia ai criminali - - sia presieduta da un uomo sospettato di un crimine., gli Stati membri dell'interpol hanno dimostrato che è possibile ed hanno eletto questo candidato che porterà vergogna all'organizzazione".
al-Raisi è coinvolto, tra l'altro, nel caso che riguarda il ricercatore britannico Matthew Hedges, arrivato nel maggio 2018 a Dubai ed arrestato a novembre con l’accusa di spionaggio.