L'ultimo report dell'agenzia internazionale per l'energia mostra che le emissioni globali circolari stanno crescendo ma "Senza una forte spinta all'efficienza energetica, la via verso emissioni zero sarà più difficile e costosa da raggiungere"
Dopo un anno nero, il 2020, torna un minimo di efficienza energetica. L'intensità dell'energia globale dovrebbe diminuire di un 1,9 % nel 2021 dopo essere migliorata solo dello 0,5% nel 2020. Briciole rispetto all'obiettivo zero emissioni nel 2050 ma è un segnale. E' scritto nell'ultimo rapporto dell'IEA, l'agenzia internazionale per l'energia: "efficienza energetica 2021". Keisuke Sadamori, Direttore, Mercati energetici e sicurezza IEA, spiega che: "I dati dell'agenzia mostrano che le emissioni circolari globali stanno crescendo e sono attualmente sulla buona strada per il secondo aumento annuale in termini assoluti. Comprendere lo stato di avanzamento dell'efficienza e come può essere accelerato è necessario e urgente. Senza una forte spinta all'efficienza energetica, la via verso emissioni zero sarà più difficile e costosa da raggiungere".
Negli ultimi cinque anni, l'intensità energetica è migliorata in media dell'1,3% all'anno, in calo dal 2,3% tra il 2011 e il 2016, e ben al di sotto del 4% descritto nello Scenario Emissioni Zero Nette al 2050 nel periodo 2020-2030.
"La domanda globale di energia dovrebbe aumentare di circa il 4% nel 2021, tornando ai livelli pre-pandemia con la ripresa dell'attività economica. L'anno precedente è stato uno dei peggiori in assoluto per il miglioramento dell'efficienza, poiché la domanda e i prezzi energetici sono diminuiti, i miglioramenti dell'efficienza tecnica sono rallentati e l'equilibrio dell'attività economica si è spostato lontano dai servizi a minore intensità energetica, come l'ospitalità e il turismo.
Con le interruzioni dovute a Covid-19 che modellano le tendenze energetiche ed economiche globali nel 2020 e nel 2021, non è ancora chiaro se la maggiore intensità energetica di quest'anno segnerà l'inizio di una ripresa sostenuta. Tuttavia, l'aumento delle tendenze degli investimenti, l'aumento della spesa pubblica per l'efficienza, in gran parte legato ai piani di ripresa attuati in risposta alla crisi di Covid-19, i nuovi annunci di maggiori ambizioni climatiche e altre misure politiche offrono alcuni segnali incoraggianti", recita il rapporto.
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Raddoppiare gli sforzi
Secondo il rapporto i progressi nell'efficienza energetica riprendono nel 2021 ma devono raddoppiare per raggiungere lo zero netto entro il 2050.
Oggi il settore energetico è il maggior responsabile (per 3/4) delle emissioni globali di gas a effetto serra, in questo ambito dunque sarebbe importante una svolta verso l'economia circolare e le rinnovabili. Al mondo nessuno fa meglio dell'Europa che al momento è al 20 % di rinnovabili nel mix energetico e conta di arrivare al 40 % nel 2030.