Centrodestra in bilico dopo anni di dominio. La premier conservatrice Erna Solberg potrebbe non farcela. Favoriti i Laburisti del milionario Jonas Gahr Store. Clima, Covid e petrolio al centro della sfida
Sono state già definite le elezioni legislative all'insegna del cambiamento in Norvegia. Nel Paese nordico da questa mattina si vota dopo una campagna elettorale concentrata sull’opportunità di interrompere l’estrazione di petrolio e gas naturale a causa della crisi climatica.
La partita è tra il leader del Parito laburista**, Jonas Gahr Store**, favorito nei sondaggi, e la premier uscente, la conservatrice Erna Solberg. Sono Quasi 4 milioni i norvegesi chiamati alle urne, ma molti nelle grandi città, tra cui la capitale Oslo, hanno votato domenica e nei giorni precedenti, circa il 40%.
La coalizione di centrosinistra, guidata da Gahr Støre dovrebbe raggiungere la maggioranza di almeno 85 seggi (su 169) in parlamento, riuscendo così formare un nuovo governo.
Petrolio, clima e crisi sanitaria
La Solberg ha governato il paese per due mandati consecutivi. Ha governato la Norvegia durante la crisi migratoria del 2015, ha affrontato il crollo del prezzo del petrolio e la pandemia di Covid-19. Sopranominata "Iron Erna", la leader conservatrice 60enne e' originaria della citta' occidentale di Bergen. Il suo avversario Store, 61enne milionario, è stato ministro degli Esteri e della Salute durante i governi di Jens Stoltenberg, attuale Segretario della Nato. Alle ultime legislative del 2017 Store non era riuscito ad avere la meglio sulla rivale, ma ora è dato in netto vantaggio.
Oltre alla sfida della crisi dovuta al Covid, la posta in gioco centrale per il prossimo governo in carica fino al 2025 riguarda la riforma del settore economico, senza dimenticare le altre grandi questioni come il clima e la difesa dell’ambiente. Nel mezzo il grande nodo che riguarda il futuro del settore petrolifero, di cui la Norvegia è il principale produttore ed esportatore in Europa.