Media in Polonia: primo sì alla "legge bavaglio". La preoccupazione di Bruxelles

Media in Polonia: primo sì alla "legge bavaglio". La preoccupazione di Bruxelles
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Di Euronews Agenzie:  AP
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La legge vieta a proprietari non europei di avere quote di maggioranza nei media del paese: se approvata dal presidente, il gruppo americano Discovery dovrebbe cedere la sua partecipazione in TVN, la principale rete privata del paese, spesso critica nei confronti del governo

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Una presa di posizione che preoccupa le istituzioni europee. Bruxelles guarda con attenzione e sospetto l’approvazione da parte del parlamento polacco del nuovo disegno di legge sui media che l'opposizione ha fortemente criticato definendolo un tentativo di mettere a tacere le voci critiche e indipendenti nei confronti del governo.

Dalla Commissione europea il portavoce Eric Mamer ha fatto sapere che l’iter legislativo prevede ancora altri passaggi. Il via libera per ora è stato dato dalla Camera bassa. In un tweet la vicepresidente della Commissione Věra Jourová ha chiarito che le democrazie vere sostengono il pluralismo dei media e la diversità di opinioni. "Ecco perché serve un'iniziativa per la libertà dell'informazione in tutta l’Unione europea per difenderne la libertà e lo stato di diritto."

La posizione di Bruxelles è ampiamente condivisa anche da Washington. Il Dipartimento di Stato americano ha ricordato che la libertà di espressione e la libertà dell’informazione rendono la democrazia e l'alleanza transatlantica più resistenti e sono valori fondamentali per le relazioni tra Stati Uniti e Polonia.

Una legge controversa

Con 228 voti favorevoli e 216 contrari la Camera bassa ha approvato una norma che prevede che i media polacchi siano controllati da proprietari nazionali. Una misura che colpirebbe in particolare il canale privato TVN, facente parte del gruppo statunitense Discovery e voce critica nei confronti dell'esecutivo, guidato dal partito sovranista Diritto e Giustizia (Pis) di Jarosław Kaczynski. Gli americani sarebbero costretti a divenire soci minoritari.

Tuttavia il voto ha fatto scoppiare la maggioranza. Per far passare la legge, il primo ministro Mateusz Morawiecki ha chiesto al suo vice Jarosław Gowin di dimettersi. Ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico e leader di un piccolo partito (PJG) membro della coalizione, non aveva intenzione di votare la norma insieme ad una decina di colleghi.

Diritto e giustizia (PiS), il partito attualmente al potere in Polonia, sta provando da tempo a nazionalizzare i media in mani straniere, sostenendo che è necessario per la sicurezza nazionale. L'emittente all-news TVN24, parte di TVN, è una fonte chiave di notizie per molti polacchi, ma è anche una spina nel fianco del governo, oggetto di diverse inchieste che hanno messo in luce la corruzione dei suoi funzionari. I sostenitori del governo la considerano di parte e ingiustamente critica.

Il testo ora passa all'esame del Senato, dove l'opposizione - che aveva tentato invano di rimandare il voto in Camera bassa al 2 settembre - ha una leggera maggioranza e promette battaglia. Per il leader di Piattaforma Civica, l'ex premier Donald Tusk, rincuorato dalle manifestazioni di centinaia di persone che sono scese in piazza in diverse città per protestare contro la legge, il governo - ormai di minoranza - ha i giorni contati.

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