Cipro e Grecia unite sulla questione di Varosha. "L'isola deve restare unita"

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Di Debora Gandini
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Ad Atene incontro tra il Presidente di Cipro Nicos Anastasiades e il primo ministro greco Kyriakos Mītsotakīs. Un faccia a faccia che ha confermato la posizione comune dei due leader contro le provocazione della Turchia in merito alla questione di Varosha

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Una visita tanto attesa quanto delicata. Quella ad Atene tra il Presidente di Cipro Nicos Anastasiades e il primo ministro greco Kyriakos Mītsotakīs. Un faccia a faccia che ha confermato la posizione comune dei due leader contro le provocazione della Turchia in merito alla questione di Varosha.

Nei giorni scorsi Unione europea e Consiglio di Sicurezza ONU avevano condannato il piano di riapertura dell’area nella zona nord di Cipro, situata nella Repubblica turco-cipriota, Stato secessionista riconosciuto solo da Ankara. “La Repubblica di Cipro è uno Stato membro dell'Unione europea ed è rappresentata dal suo governo legittimo, ha sottolineato il premier greco Mītsotakīs. Bruxelles non accetterà mai un’entità separatista, mentre Ankara e la leadership turco-cipriota insistono nei loro piani di divisione”.

Da parte sua Nikos Anastasiades si è detto pronto a partecipare a una nuova tornata di colloqui con il Segretario generale delle Nazioni Unite, condannando ancora una volta l’apertura di Varosha e respingendo i piani volti alla divisione di Cipro. Per Anastasiades è impensabile aspettarsi che la parte greco-cipriota accetti la creazione di uno stato indipendente sull'isola, un'entità che sarà completamente controllata dalla Turchia.

Il No dell'ONU alla posizione della Turchia

Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite chiede “un’inversione immediata” della decisione della Turchia e dei turco-ciprioti di riaprire parte di Varosha, un tempo resort di lusso e dopo l’invasione turca del 1974 dichiarato area militare dall’esercito della mezza luna. Posizione questa del palazzo di Vetro.  

Una dichiarazione approvata da tutti i 15 membri del consiglio in una riunione dello scorso venerdì, ha ribadito che qualsiasi tentativo di colonizzare Varosha “da parte di persone diverse dai suoi abitanti è inammissibile”. 

Il quartiere costiero di Famagosta, nella zona orientale dell’isola è un capitolo molto sensibile nella disputa territoriale: prima dell’invasione, Varosha era abitata soprattutto da greco-ciprioti. Una posizione questa condivisa anche da Josep Borrell l’Alto rappresentante dell'Unione europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza.

Nonostante la condanna unanime delle maggiori istituzioni, Ankara sembra non voler fare alcun passo indietro. Il Presidente turco** Recep Tayyip Erdoğan,** nel corso di una visita sull’isola, aveva avanzato l’ipotesi di “due stati”, come soluzione per risolvere l’impasse cipriota che dura da 47 anni, opposta alla soluzione di un solo stato federale, promosso invece dal governo ufficiale di Cipro e dalla comunità internazionale. Erdoğan sostiene che ancora una volta che la presa di posizione della comunità internazionale è frutto della propaganda e della disinformazione portate avanti da Atene e Nicosia.

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