Varosha: una speranza per il quartiere fantasma di Cipro

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Di Debora GandiniEfi Koutsokosta
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Il presidente turco Erdogan in visita nella cittadina potrebbe rilanciare un gioiello di Cipro. Il quartiere fu abbandonato e sotto tutela militare di Ankara dopo la fuga della popolazione greco-cipriota e la divisione in due parti dell’isola nel 1974, Riaperto per i turisti ora si chiede unità

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Un tempo era il gioiello della costa orientale di Cipro, ora Varosha è un quartiere fantasma. E' rimasto  abbandonato e sotto tutela militare di Ankara dopo la fuga della popolazione greco-cipriota e la divisione in due parti dell’isola nel 1974.

In seguito all’intervento militare turco in risposta a un tentativo di golpe filo-greco, il ‘quartiere della città costiera di Famagosta è tornato accessibile alla popolazione civile per volere del leader turco-cipriota Ersin Tatar, che l’aveva inaugurata insieme al presidente turco Recep Tayyip Erdogan.  

47 anni fa gli abitanti di questo sobborgo di Famagosta nell’est dell’isola sono stati cacciati con la violenza dalle loro case e dalla terra dei loro antenati. Da allora, né i greco-ciprioti né i turco-ciprioti hanno messo piede in questo posto. Il presidente turco in visita a Varosha ha in serbo decisioni importanti che potrebbero riaccendere la speranza per un’isola riunificata e per gli abitanti del celebre quartiere.

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Una frattura indelebile per gli ex abitanti

In quello che era uno scenario idilliaco, il tempo sembra essersi fermato. Qui ci sono solo rovine, edifici semi distrutti, un deserto inquietante. E uno spettacolo doloroso per gente del posto come Pavlos Iacovou. La sua famiglia aveva un hotel dal 1948, ma è stata costretta a fuggire nel 1974. "Fa male tornare qui come turista – ci racconta Pavlos - Devo chiedere un permesso per visitare la mia città natale occupata. Devo mostrare un documento d'identità per andare nella spiaggia dove sono cresciuto. Fa molto male".

Nikos Karoulas aveva 12 anni quando con i suoi genitori è fuggito da Varosha. Oggi vive nella speranza di una riunificazione che porti quel lustro dimenticato. "Penso che sia un’utopia aspettarsi che le cose tornino come prima. La cosa tragica è che la gente di Famagosta è stata abbandonata a se stessa. Non è affatto semplice e nessuno può dire se l'emozione prevarrà sulla ragione".

Nikos ci ha portato a visitare il lungomare dove ha incontrato un suo vecchio amico turco-cipriota. Per Hasan le due comunità di Cipro dovrebbero poter costruire insieme il loro comune futuro di pace.” "Se qualcuno deve andarsene allora tutti lo devono fare – dice Hasan. - Tutti, inglesi, turchi e greci. Dovremmo essere noi a restare, noi e i greco-ciprioti". 

Una speranza per il futuro

In un'intervista vent'anni prima dell'invasione, il famoso scrittore greco Nikos Kazantzakis disse che Famagosta era uno dei posti più belli della Terra. Un sentimento condiviso da chi ora spera di tornare a casa. Sono 150 mila i turisti locali e stranieri che si sono recati finora nella zona costiera riaperta al pubblico lo scorso ottobre dopo 46 anni dall’amministrazione turca di Cipro nord.

Sono passati oltre quarant’anni. La città ha visto bombardamenti, tempeste eppure ha resistito. A tenerla in vita è stata la speranza di recuperare quel piccolo angolo di bellezza tanto amato dai turisti e dai suoi abitanti esuli. 

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