Alla vigilia del G20 dell'ambiente di Napoli, i ministri per la transizione ecologica dell'Unione europea si sono riuniti in Slovenia per discutere di biodiversità e cambiamenti climatici. E tutti tifano per gli impollinatori selvatici, fondamentali per il nostro ecosistema e per la nostra economia
Parola d'ordine: biodiversità.
Alla vigilia del G20 dell'ambiente a Napoli, in programma giovedì 22 e venerdì 23 luglio, a Brdo, in Slovenia, si è tenuta la riunione informale dei ministri dell'Ambiente degli Stati dell'Unione europea, organizzata dalla presidenza di turno slovena del Consiglio europeo e presieduta dal ministro sloveno dell'Ambiente, Andrej Vizjak.
L'incontro ha avuto l'obiettivo di preparare le conferenze dell'Onu sulla protezione della biodiversità e sul clima, previste in autunno in Cina e in Scozia.
La Conferenza sulla biodiversità (COP15) è prevista a Kunming (Cina) a ottobre, mentre la Conferenza sul clima (COP26) si terrà a Glasgow (Scozia) a novembre.
"Serve un Accordo stile-Parigi per la biodiversità"
Virginijus Sinkevicius, il Commissario europeo all'Ambiente, ha presentato un piano molto deciso.
"Abbiamo bisogno di un'azione trasformativa urgente, perché raggiungere un quadro post-2020 molto ambizioso è una priorità di primo livello per la Commissione. Abbiamo bisogno di un Accordo in stile-Parigi per la biodiversità.
"Nelle nostre discussioni con i ministri", continua il Commissario europeo, "ho sottolineato una serie di elementi molto positivi nel progetto preliminare del quadro globale per la biodiversità post-2020, che è stato pubblicato la scorsa settimana, come, ad esempio, l'obiettivo di proteggere almeno il 30% delle nostre terre e il 30% dei nostri mari entro il 2030".
"Siamo preoccupati per gli impollinatori selvatici"
Andrej Vizjak, ministro sloveno dell'Ambiente, tifa per...le api.
"La Slovenia, in quanto promotrice della Giornata mondiale delle api, presta grande attenzione agli impollinatori, compresi quelli selvatici. Siamo preoccupati per il declino degli impollinatori selvatici - api, vespe, farfalle e coleotteri - e le conseguenze per la biodiversità, l'ecosistema e la società".
Secondo una ricerca dell'Ue, gli impollinatori selvatici forniscono all'agricoltura europa un contributo valutato in circa 15 miliardi di euro. Ma il loro numero è in costante declino, a causa delle attività umane e dei cambiamenti climatici.