Covid in Europa, la variante movida

In Spagna stanno crescendo i contagi tra under 29, complice la ripresa della movida. In Cantabria, un'ordinanza regionale ha chiuso le discoteche e i pub notturni in 16 comuni, compreso quello del capoluogo Santander. In diversi comuni della provincia di Pontevedra, in Galizia, l'apertura dei locali notturni è stata posticipata a causa dei cluster individuati tra ragazzi tornati da gite di fino anno alle Baleari. Diverse discoteche della Catalogna (nordest della Spagna) hanno deciso autonomente di chiudere i battenti. La discoteca Cocoa di Matarò, una delle più grandi della provincia di Barcellona, ha comunicato che la decisione di chiudere volontariamente è stata presa per "contribuire al miglioramento della situazione epidemiologica".
In Italia discoteche chiuse
Mentre nella vicina Austria si balla al chiuso, in Italia non è stata ancora fissata una data per la riapertura delle discoteche, cosa che ha causato non pochi mal di pancia. "Feste e balli in piazza sì, in discoteca no! È scandaloso" si è lamentato il segretario romano della Silb (sindacato locali da ballo), Antonio Flamini, dopo le scene a Piazza del Popolo a Roma dopo la partita Italia-Belgio, dove centinaia di persone "saltavano, ballavano e si abbracciavano in barba a qualsiasi controllo e sicurezza sanitaria, con tanto di dj set" mentre i locali, "che potrebbero garantire maggior sicurezza e controllo", restano chiusi.
A Mosca record di contagi
Mosca registra domenica 4 luglio un altro record di contagi con oltre 25mila nuovi casi, cifra mai così alta dal 2 gennaio. Nelle Federazione il numero dei vaccinati è molto basso. Nonostante la battente campagna del governo solo il 16 percento ha accettato lo Sputnik.
Il monito dell'Oms
Mentre in tutta Europa si sta riprendendo la vita normale l'Organizzazione mondiale della Sanità invita ad essere prudenti:
I numeri della pandemia nel mondo
Dall'inizio della pandemia i morti sono 3.974.841, secondo i calcoli di Afp. Più di 183 milioni sono i casi ufficialmente diagnosticati. Nella sola giornata del 3 luglio sono stati calcolati 7.796 morti in tutto il mondo e 395mila nuovi casi. A reggere il triste primato di vittime nell'ultimo bilancio sono il Brasile, l'India e l'Uganda.
Dall'inizio dell'epidemia invece il paese più colpito sono gli Usa con oltre 600mila decessi, a seguire il Brasile (più di 523mila), l'India (oltre 400mila), il Messico (233mila) e il Perù (193mila).
Rispetto al numero di abitanti il Perù è il paese più colpito (586 morti per 100mila abitanti), seguito da Ungheria (310), Bosnia (295), Repubblica ceca (282), Macedonia del Nord (262).