Scandalo fondi del Vaticano: 10 a processo

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Tra questi c'è il cardinale Angelo Becciu

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Vanno a processo 10 persone per una storiaccia legata a fondi del Vaticano finiti in tasche private. Ne dà notizia un comunicato della Santa Sede, che ha fatto partire l'inchiesta nel 2019. Tra questi c'è il cardinale Angelo Becciu, ex sostituto della Segreteria di Stato, silurato da papa Bergoglio quando sono emerse le accuse.

Assieme a lui sono imputati personale del Vaticano ma anche personaggi della finanza internazionale.

Ecco la lista di nomi riportata dal comunicato ufficiale, oltre a diverse società:

- René Brülhart, al quale l’accusa contesta il reato di abuso d’ufficio;

- Mauro Mons. Carlino, al quale l’accusa contesta i reati di estorsione e abuso di ufficio;

- Enrico Crasso, al quale l’accusa contesta i reati di peculato, corruzione, estorsione, riciclaggio ed autoriciclaggio, truffa, abuso d’ufficio, falso materiale di atto pubblico commesso dal privato e falso in scrittura privata;

- Tommaso Di Ruzza, al quale l’accusa contesta i reati di peculato, abuso d’ufficio e violazione del segreto d'ufficio;

- Cecilia Marogna, alla quale l’accusa contesta il reato di peculato;

- Raffaele Mincione, al quale l’accusa contesta i reati di peculato, truffa, abuso d’ufficio, appropriazione indebita e autoriciclaggio;

- Nicola Squillace, al quale l’accusa contesta i reati di truffa, appropriazione indebita, riciclaggio ed autoriciclaggio;

- Fabrizio Tirabassi, al quale l’accusa contesta i reati di corruzione, estorsione, peculato, truffa e abuso d’ufficio;

- Gianluigi Torzi, al quale l’accusa contesta i reati di estorsione, peculato, truffa, appropriazione indebita, riciclaggio ed autoriciclaggio;

Taluni dei reati sopracitati vengono contestati anche “in concorso”.

"Sono emersi elementi anche a carico del Card. Giovanni Angelo Becciu, nei cui confronti si procede, come normativamente previsto, per i reati di peculato ed abuso d’ufficio anche in concorso, nonché di subornazione" si legge nel comunicato. La "subornazione" consisterebbe nell'aver tentato di far ritrattare le deposizioni accusatorie chiamando in aiuto il superiore di testimone dell'accusa.

Dalle carte dell'inchiesta emerge un "intreccio tra persone fisiche e giuridiche; fondi di investimento e banche" volto a impoverire il Vaticano, scrivono i pm.

Tutto è partito dall'acquisto milionario di un palazzo di Sloane Avenue 60 a Londra, ma l'intreccio ha ramificazioni in molti altri paesi esteri.

La difesa di Becciu

 "Sono vittima di una macchinazione ordita ai miei danni, e attendevo da tempo di conoscere le eventuali accuse nei miei confronti, per permettermi prontamente di smentirle e dimostrare al mondo la mia assoluta innocenza", afferma in una nota il cardinale Angelo Becciu. "In questi lunghi mesi si è inventato di tutto sulla mia persona - prosegue -, esponendomi ad una gogna mediatica senza pari al cui gioco non mi sono prestato, soffrendo in silenzio, anche per il rispetto e la tutela della Chiesa, a cui ho dedicato la mia intera vita".

Risorse addizionali per questo articolo • Ansa, Press.vatican.va

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