A Roma la riunione di 83 ministri degli Esteri, per definire le prossime mosse della coalizione contro lo Stato Islamico, in particolare in Africa e dove resta in medioriente
La coalizione globale anti Isis ha raggiunto "risultati significativi, ma c'è ancora del lavoro da fare". Con queste parole, il segretario di Stato statunitense Antony Blinken ha parlato a Roma, durante la ministeriale plenaria co presieduta insieme a Luigi Di Maio.
A preoccupare gli 83 ministri degli Esteri presenti sono le cellule residue in Siria e Iraq, oltre alla sempre più importante minaccia jihadista nel continente africano. La coalizione - creata nel 2014 per combattere contro lo Stato Islamico - deve stabilire tra le altre cose le priorità per le linee di azione legate alla stabilizzazione, ai foreign fighters e al finanziamento della lotta contro l'Isis.
L'Italia è per Washington un alleato chiave della Nato, ma anche per garantire il progresso in Libia e in tutta l'area del Mediterraneo. Al centro invece della conferenza internazionale della coalizione anti Isis, un impegno per una sconfitta duratura dell'Isis, soprattutto in Africa, ma anche un impegno concreto per la stabilizzazione delle aree liberate in Iraq e in Siria.
Multilateralismo e Africa sono i temi al centro del G20 dei ministri degli Esteri, in programma a Matera, al quale domani parteciperà anche il Segretario di Stato americano Blinken.