Una domenica a colazione in Turchia: parla il boss mafioso

Boss mafioso turco sui social
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Di Paolo Alberto Valenti
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Sedat Peker, 49enne boss criminale latitante, rimesta il fango della società turca gettandone a piene mani contro l'attuale compagine di governo. Lo fa con i suoi video settimanali su Yuotube ormai gettonatissimi

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"È domenica, sintonizziamoci sul video del boss". In un quartiere della piccola borghesia di Istambul  la frase risuona spesso. I coniugi Gulistan e Alparslan Atas aspettano con ansia proprio la domenica mattina e mentre consumano la colazione il tablet è acceso e sintonizzato su un video molto speciale. Un boss mafioso, che un tempo aveva sostenuto anche il presidente turco Erdogan, parla al suo pubblico; uno show diventato molto popolare. Sedat Peker, 49enne boss criminale latitante rimesta il fango della società turca gettandone a piene mani contro l'attuale compagine di governo. "Ho aggiunto questi (video) alla categoria delle serie TV che guardo - spiega Gulistan -  Proprio come un episodio televisivo, aspettiamo ogni settimana la domenica e a colazione li guardo insieme a mio marito".

Un fenomeno con profonde ragioni sociali

"Mi colpisce soprattutto il fatto che i turchi gli pongono domande a cui normalmente dovevano  rispondere lo stato o la magistratura negli ultimi tre decenni. Gli chiedono dell'assassinio del giornalista investigativo Ugur Mumcu o se sa qualcosa del fallito golpe del 15 luglio, cosa è successo tra le due elezioni del 2015? Tutte domande a cui in realtà devono rispondere diversi settori dello stato che siano i politici o la magistratura. Il pubblico invece pone queste domande a un criminale perché non ottiene risposte da altre fonti":  spiega Can Selcuki, direttore di un sito web turco di analisi sociali ed economiche. Nelle sue esternazioni Peker ha affermato fra l'altro che un ex consigliere per la sicurezza del presidente  Erdogan ha rifornito di armi a militanti legati ad Al-Qaeda in Siria.   I temi spaziano a 360 gradi:  dal presunto traffico di droga al un insabbiamento per omicidio, la vendita di armi. Per questo proprio come 'Il Padrino' e 'Scarface' Sedat Peker è adesso nella mente di tutti".

Nelle sue trasmissioni di circa un'ora dalla sua base (che dichiara essere a Dubai) Peker fa accuse scandalose ma non provate contro dirigenti di stato e politici che afferma lo abbiano danneggiato.

Da You Tube

I video settimanali pubblicati su YouTube sono stati visti più di 50 milioni di volte, causando clamore, aumentando le preoccupazioni per la corruzione dello stato e mettendo i funzionari sulla difensiva. Questa informazione tende a evidenziare alcune presunte spaccature tra fazioni rivali all'interno del partito al governo e ha aggravato i problemi di Erdogan impegnato a combattere una grave recessione economica insieme a tutti gli altri effetti della pandemia da coronavirus.

Una regia ben concepita

Vestito con un gilet o una camicia non del tutto abbottonata Peker deride i suoi avversari da dietro una scrivania con note  folkloriche evidenti, una edizione de "Il Padrino" di Mario Puzo e simile "antiquariato". In video precedenti Peker ha lanciato accuse contro il figlio dell'ex primo ministro Binali Yildirim, che sarebbe coinvolto nel traffico di droga,  accusa anche all'attuale ministro dell'Interno Suleyman Soylu che avrebbe tradito Peker dopo essere stato aiutato a sconfiggere una fazione rivale all'interno del partito al governo.

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