Il Presidente Macron in visita a Notre-Dame: "Un lavoro immenso"

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Di Debora Gandini
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Due anni dopo l'incendio di Notre-Dame a Parigi, Macron fa il paragone con il Covid: "Ricostruiremo insieme". La cattedrale dovrebbe riaprire il 16 aprile 2024. Arrivati i primi fondi e le prime donazioni per un totale di 80 miliardi di euro

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“Ricostruiremo insieme la cattedrale”. A due anni dal devastante incendio che distrusse parzialmente la cattedrale di Notre-Dame a Parigi, il presidente francese Emmanuel Macron si è recato sul posto per fare il punto dei lavori di ricostruzione e per lanciare un messaggio al Paese.  

Il capo dell’Eliseo, ha incontrato le squadre che lavorano alla messa in sicurezza: carpentieri, addetti ai ponteggi, tecnici di funivie, costruttori di organi, maestri vetrai, restauratori e ricercatori. “Siamo alla fine della prima fase- ha detto Macron - ma quello tutto quello che è stato fatto è un motivo di orgoglio collettivo. E’ stato evitato il peggio per salvare un simbolo della capitale.”

Anche se i lavori definitivi non saranno completati in cinque anni, come annunciato, il monumento dovrà essere restituito al culto il 16 aprile 2024, giorno in cui sarà celebrata una messa nella navata centrale. A rallentare l’opera di ricostruzione i confinamenti e le restrizioni dovute al Covid-19. Il virus non ha comunque fermato il desiderio di completare quanto iniziato.

Ricostruzione e donazioni

Il Direttore del Centro del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, Mechtild Rössler, ha assicurato che ora partirà la seconda fase. La ricostruzione del tetto e della guglia, che secondo l’organizzazione delle Nazioni Unite dovrebbe essere rifatta esattamente come era prima del rogo. La cattedrale è una parte centrale del paesaggio sulla Senna ed è un patrimonio mondiale dell'UNESCO pertanto l'autenticità deve essere rispettata.

Intanto un ringraziamento particolare, da parte di Macron, è andato anche a tutti coloro che hanno lavorato per salvare la cattedrale dalle fiamme, così come i 340.000 donatori in tutto il mondo. Al momento sarebbe stato versato solo il 9% delle promesse di donazioni. Un totale di 80 milioni di euro rispetto agli 850 promessi.

I versamenti provengono soprattutto da privati e sono arrivati con assegni o bonifici. Tante le donazioni importanti, come quella di 200 milioni promessa dalla famiglia Arnault e dal loro gruppo Louis Vuitton Moet Hennessy. Parigi assicura che i fondi arriveranno poco per volta.  

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