Quattro procure hanno scoperto un maxi sistema di frode nel settore petrolifero. Sequestri per 1 miliardo di euro
Una maxi operazione coordinata da quattro Procure antimafia e dalla Direzione nazionale ha portato a 71 misure cautelari, di cui 56 ordinanze di custodia cautelare, e al sequestro di beni per circa un miliardo di euro.
L'operazione Petrol-mafie è scattata questo giovedì mattina, frutto di quattro diverse indagini delle Procure di Reggio Calabria, Catanzaro, Napoli e Roma. Le prime due hanno operato sul versante della ndrangheta, le altre sul fronte camorristico. Tra i reati contestati: associazione di tipo mafioso, riciclaggio e frode fiscale di prodotti petroliferi.
Dall'indagine è emersa la "gigantesca convergenza di strutture e pianificazioni mafiose originariamente diverse, nel business dell'illecita commercializzazione di carburanti e del riciclaggio di centinaia di milioni di euro in società petrolifere intestate a prestanome".
Il sistema di frode consisteva nell'importazione dall'Europa orientale principalmente, di prodotti petroliferi artefatti e oli lubrificanti. Questi venivano poi messi in commercio come gasolio per autotrazione, una categoria merceologica di maggior valore, soggetta a un'accisa superiore, che produceva così guadagni più elevati.