Un panorama non comune per gli studenti della didattica a distanza
Se Heidi avesse fatto didattica a distanza le sue giornate potrebbero assomigliare a quelle di Fiammetta, dieci anni, che vive in una famiglia di pastori del Trentino.
Sulle montagne di Caldes, un paesino di mille anime a 30 chilometri da Trento, Fiammetta tutte le mattine accende il computer e si collega a internet con il telefono della mamma. A mille metri di quota, con 350 capre che le pascolano intorno, le distrazioni sono del tutto diverse da quelle dei suoi compagni di quarta elementare .
"Riesco a concentrarmi ma a volte, durante la pausa, sposto un po' il computer così faccio vedere le montagne, le capre. Anche perché ormai arrivano tutti dalla città", racconta sorridente, ma con un velo di commiserazione per i coetanei costretti fra quattro mura.
Vita da pastora
Le lezioni online sembrano una passeggiata per la bambina, abituata alla sveglia delle 4,30 per aiutare i genitori a mungere le capre. Un compito che accoglie con entusiasmo, come racconta il papà:
"Anche quando andava a scuola, mi chiamava per chiedere se qualche capra avesse partorito. Le rispondevo: 'Pensa alla scuola!', ma la verità è che anch'io da piccolo ero come lei".
Anche se è solo in quarta elementare la bambina ha le idee chiare sul futuro e a fare la vita di ufficio proprio non si immagina: "Vorrei fare la guardia forestale - dice - per passare tutto il giorno a cavallo e venire a trovare le capre".
Divario digitale
Come i suoi coetanei Fiammetta ha passato gran parte dell'anno a seguire la scuola a distanza, anche se la sua Regione è quella che in Italia ha garantito il maggior numero di giorni in presenza. Di recente le autorità locali le hanno donato anche un computer e un router per potersi collegare a distanza. Anche può dirsi fortunata a stare in mezzo alle sue adorate caprette, la sua storia apre il tema del divario digitale che molti studenti hanno dovuto affrontare per poter tenere il passo con le lezioni.