Negoziati di pace senza risultati e combattimenti sempre più devastanti: questa la situazione in Afghanistan, visitato dal nuovo Segretario alla Difesa americana, il Generale Lloyd Austin. E gli ultimi 2.500 soldati americani non verranno ritirati il 1° maggio, come previsto dall'accordo.
Il nuovo Segretario alla Difesa americana, Lloyd Austin, prova a dare una scossa al processo di pace in Afghanistan.
A Kabul ha incontrato il presidente afghano Ashraf Ghani e le truppe americane di stanza in Afghanistan.
Accordo "slittato" con i Talebani
La visita di Austin è giunta a sorpresa, non annunciata in anticipo, e in questa occasione il numero 1 del Pentagono non si è pronunciato su quando avverrà il ritiro degli ultimi 2.500 soldati americani dal paese, comunque in ritardo - come ventilato dal Presidente Biden - sulla scadenza del 1° maggio 2021, concordata nel febbraio dell'anno scorso dall'amministrazione-Trump con i Talebani.
"Di questo se ne occupa il mio capo", ha detto Austin, riferendosi a Biden.
Il governo afgano vorrebbe, peraltro, mantenere le forze americane nel paese, dal momento la loro presenza garantisce una sicurezza importante per lo stesso governo.
Kabul è stata l'ultima tappa di un tour in Asia per il nuovo capo del Pentagono, un Generale pluridecorato che ha servito in Afghanistan come Comandante di divisione dal settembre 2003 all'agosto 2005.
Ha dichiarato Lloyd Austin, ora voluto da Biden come Segretario alla Difesa:
Trattative di pace...senza pace
Dopo i negoziati di Doha dell'anno scorso, I Talebani si sono impegnati in colloqui di pace con il governo afgano, per mettere fine a quasi 20 anni di guerra.
Ma ci sono stati pochi progressi e i combattimenti nel tormentato paese sono continuati.
I maggiori centri urbani - ma anche le zone rurali - sono ancora nella morsa di una sanguinosa campagna di terrore, sotto forma di attacchi contro politici, funzionari pubblici, accademici, attivisti dei diritti umani e giornalisti.
Avendo fatto enormi progressi sul campo di battaglia, i Talebani sembrano ora molto meno interessati alle trattative diplomatiche.
Mosca senza successo, ci prova Istanbul
La settimana scorsa, Mosca - sotto la spinta del ministro degli Esteri, Lavrov - ha ospitato un incontro delle parti interessate nel tentativo di rompere lo stallo, ma anche questo si è concluso senza alcuna proposta concreta.
Il co-fondatore dei Talebani e vice leader, Mullah Abdul Ghani Baradar, al summit di Mosca ha dichiarato: "Gli afgani dovrebbero essere lasciati liberi di decidere il loro destino".
Un'altra Conferenza di pace è prevista per aprile a Istanbul, in Turchia.
Gli Stati Uniti, la Russia e altre parti interessate premono per una forma di governo di transizione, ma per l'attuale presidente dell'Afghanistan, Ashraf Ghani, ciò potrà avvenire soltanto attraverso elezioni democratiche.