Myanmar: l'ambasciatore nel Regno Unito tenta la via diplomatica e chiede un tavolo di negoziati

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Ancora due vittime nel Myanmar, durante le proteste contro la giunta militare. Intanto, l'ambasciatore birmano nel Regno Unito esce allo scoperto ed esorta a seguire la via diplomatica, "come unica soluzione per uscire dalla crisi".

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Ancora due vittime nelle proteste popolari in Myanmar.
È avvenuto lunedi nella città di Myitkyina, nello stato di Kachin, al centro del paese.

Le forze di sicurezza hanno sparato a due manifestanti durante lo sciopero generale, proclamato in tutto il Myanmar, contro il colpo di stato militare avvenuto il 1° febbraio scorso.

Sfida al coprifuoco di regime

Nella serata di lunedi, nella più grande città del Myanmar, Yangon, i residenti hanno sfidato il coprifuoco in vigore per cercare di aiutare circa 200 manifestanti anti-golpe intrappolati dalla polizia e sono riusciti a farli fuggire.
Erano stati catturati dalla polizia antisommossa del regime militare, che ha lanciato granate flash mentre stavano compiendo arresti a tappeto.

Le unità della polizia e dell'esercito percorrono i quartieri di Yangon sparando a caso per intimidire i residenti e disturbare il loro sonno, e mettendo in atto decine e decine di arresti.

Possibile la via diplomatica?

Sul fronte diplomatico, l'ambasciatore del Myanmar nel Regno Unito. Kiaw Zwar Minn, ha rotto definitivamente i ponti con la giunta militare al potere, chiedendo che il Premio Nobel Aung San Suu Kyi e il presidente Win Mynt - attualmente agli arresti domiciliari - siano rilasciati immediatamente.
E ha esortato "la via diplomatica" - e l'avvio di un tavolo di negoziati -  come unica possibile risposta alla crisi attuale nel proprio paese.

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L'appello dell'ambasciatore birmano nel Regno Unito.Grafica Euronews

L'opposizione resiste

Le forze di sicurezza birmane stanno intensificando il loro tentativo di schiacciare l'opposizione, che finora si rifiuta di piegarsi e resiste.

Nelle ultime settimane sono state sparate munizioni vere contro cortei e manifestazioni pacifiche in diverse città dell'ex Birmania: il bilancio è di oltre 50 vittime.

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