Rapporto Onu sul clima: "Il 2021 dev'essere un anno di svolta"

Rapporto Onu sul clima: "Il 2021 dev'essere un anno di svolta"
Diritti d'autore Darko Vojinovic/Copyright 2021 The Associated Press. All rights reserved.
Di Giulia Avataneo
Condividi questo articoloCommenti
Condividi questo articoloClose Button
Copia e incolla il codice embed del video qui sotto:Copy to clipboardCopied

Per salvare il pianeta "non è troppo tardi, ma occorre agire subito", l'appello del segretario generale Antonio Guterres

PUBBLICITÀ

Cambiamento climatico, perdita di biodiversità e inquinamento. Le minacce per il pianeta sono note da decenni. Mai come ora, con il coronavirus, è concreto e tangibile l'impatto che questi fattori possono avere sulla salute e perfino sull'economia.

Un nuovo rapporto delle Nazioni Unite sul clima elenca le azioni da intraprendere: nuovi criteri di tassazione e valutazione della produzione, la logistica e mobilità delle persone, la pesca, gli allevamenti e l'agricoltura, le abitudini alimentari. È un intero sistema da ripensare.

L'anno in cui si gioca tutto

"Il 2021 deve essere un anno di svolta. Non è troppo tardi per cambiare rotta - ha detto il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres - Dobbiamo assicurarci di creare le condizioni per una drastica riduzione delle emissioni nel prossimo decennio e contenere l'aumento della temperatura entro il grado e mezzo. Questo è l'anno in cui dobbiamo avere un nuovo orizzonte per preservare la biodiversità. E servono misure molto stringenti per ridurre l'inquinamento. Insomma, è davvero un anno in cui ci giochiamo tutto.

Le proposte dell'Onu

Se la Temperatura della Terra continuerà ad aumentare alla velocità attuale, si legge nel rapporto, l'incremento raggiungerà i 3 gradi nel 2100 rispetto ai livelli preindustriali. L'accordo di Parigi imipegnava i Paesi firmatari a limitare l'aumento entro i 2 gradi e fare il possibile per mantenerlo entro l'1,5. Per questo secondo l'Onu:

- Le città, gli Stati e le imprese dovrebbero porsi l'obiettivo emissioni zero entro il  2050, vale a dire raggiungere il pieno equilibrio tra le emissioni e l'assorbimento di carbonio. Un impegno assunto da diverse potenze industriali, come la Cina, il Giappone e il Regno Unito.

- I sussidi all'industria inquinante, gli allevamenti e l'agricoltura intensiva vanno dirottati in favore dei settori sostenibili e legati all'energia pulita. La tassazione deve spostarsi dal lavoro al consumo di risorse e la produzione di rifiuti.

- I Paesi in via di sviluppo vanno sostenuti nelle cause ambientali, attraverso l'accesso a finanziamenti, la cooperazione, la condivisione di tecnologie all'avanguardia e il potenziamento di politiche ecologiche.

- Servono politiche di sensibilizzazione individuale sull'incidenza delle azioni dei singoli sull'ambiente, a partire dall'esercizio del diritto di voto per arrivare alle abitudini di consumo e mobilità.

Futuro a rischio

``Far pace con la natura, il titolo della relazione è semplice e diretto.

Robert Watson, autore principale, ha spiegato: "Le future generazioni vivranno in un mondo di eventi meteorologici estremi, innalzamento del livello del mare, drastica perdita di piante e animali, insicurezza alimentare e idrica, crescente rischio pandemico".

Condividi questo articoloCommenti

Notizie correlate

Bill Gates: "Ecco come fare per evitare un disastro climatico"

2020: stasi globale, ma non per il cambiamento climatico

Gaza: nessuna tregua dopo l'approvazione della risoluzione Onu, Austin vede Gallant, Haniyeh in Iran