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Palestina, la Grecia: "Espansione colonie e violenze minano gli sforzi di pace"

Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite
Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite Diritti d'autore  Yuki Iwamura/Copyright 2025 The AP. All rights reserved.
Diritti d'autore Yuki Iwamura/Copyright 2025 The AP. All rights reserved.
Di Ioannis Karagiorgas Agenzie: ΑΠΕ-ΜΠΕ
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Il Consiglio di Sicurezza ha discusso sulle politiche di Israele in Palestina, definite da più parti una violazione del diritto internazionale

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La Grecia ha adottato una posizione particolarmente forte al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite sull'espansione degli insediamenti israeliani e ha espresso profonda preoccupazione per le attività di Israele in un momento in cui è in corso un importante sforzo per porre fine alla guerra.

Aglaia Balta: "Occorre un accesso umanitario sicuro e su larga scala a Gaza"

La rappresentante permanente della nazione europea, Aglaia Balta, ha osservato, tra l'altro, che le sfide rimangono imponenti: "La recente espansione degli insediamenti e le violenze dei coloni in Cisgiordania, compresa quelle contro le comunità cristiane, sono altrettanto preoccupanti e minano ulteriormente le prospettive di pace", ha dichiarato, chiedendo che si ponga immediatamente fine a tali pratiche. Quindi ha descritto i piani per nuovi insediamenti nell'area E1 come "particolarmente preoccupanti".

Aglaia Balta con il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres
Aglaia Balta con il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres https://www.facebook.com/GreeceMFA

Parole analoghe sono state utilizzate per quanto riguarda Gaza, la cui popolazione affronta una situazione definita "insostenibile", soprattutto per i bambini. Per questo Balta ha sottolineato la "necessità urgente di un accesso umanitario sicuro, senza ostacoli e sostenuto su larga scala". La Grecia, in quanto membro del Consiglio di Sicurezza e tradizionalmente partner sia di Israele che dei palestinesi, si è detta pronta "a contribuire attivamente al lavoro collettivo che ci attende".

Nella sessione aperta sulla "situazione in Medio Oriente, compresa la questione palestinese", le discussioni si sono concentrate proprio su Gaza e sulle attività israeliane nei territori occupati illegalmente. Il rapporto è stato presentato dal Coordinatore speciale per il processo di pace in Medio Oriente, Ramiz Alakbarov.

"Israele sta procedendo alla seconda fase del genocidio"

Quest'ultimo ha affermato che "l'attività di insediamento ha subito un'accelerazione" e che le autorità israeliane hanno promosso o approvato circa 20.810 nuove unità di insediamento in Cisgiordania e a Gerusalemme Est. Mentre il 20 agosto è stato approvato un piano per oltre 3.400 unità abitative nell'area E1. Allo stesso tempo, ha ricordato che sono aumentate le demolizioni e le confische di strutture palestinesi, 455 in totale, di cui 30 finanziate da donatori, con il conseguente sfollamento di 420 persone, tra cui 175 bambini.

L'Osservatore permanente della Palestina presso le Nazioni Unite, Riyad Mansour, ha denunciato il fatto che "la leadership israeliana sta procedendo alla seconda fase del genocidio in Cisgiordania, all'eliminazione del popolo palestinese, della nazione, e lo sta affermando molto chiaramente con lo slogan 'No alla soluzione dei due Stati'".

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