Operazioni anche a Crotone (36 arresti) e Brescia (19 persone in manette)
Nuovo duro colpo alle cosche della ndrangheta, in Calabria e in Lombardia.
Al porto di Gioia Tauro la Guardia di Finanza ha sequestrato 1300 chili di cocaina, una merce che una volta finita sul mercato dello spaccio avrebbe potuto fruttare alle cosche fino a 260 milioni di euro.
Lo stupefacente, scoperto in tre distinte operazioni, era stato nascosto in tre containers, due, carichi di caffé e carne congelata, partiti dal Brasile, e uno, pieno di frutta esotica, dall'Ecuador.
Le indagini puntano ora a individuare i soggetti che avrebbero dovuto ricevere gli ingenti carichi.
A Crotone un'operazione coordinata dal procuratore della DDA di Catanzaro Nicola Gratteri ha portato in carcere 36 presunti esponenti delle cosche di Isola Capo Rizzuto e San Leonardo di Cutro, con l'accusa di traffico di stupefacenti, armi comuni e da guerra, oltre che associazione a delinquere di tipo mafioso.
Le indagini hanno anche svelato i meccanismi seguiti dalle cosche per riciclare capitali sporchi investendo in aziende del nord Italia.
E proprio in Lombardia una terza inchiesta, questa volta della DDA di Brescia, ha portato in carcere 19 persone, considerate vicine alle famiglie di ndrangheta di Isola Capo Rizzuto dei Grande-Aracri, e al sequestro di quattro società di autotrasporti, operative tra Viadana e Reggio Emilia.
Coinvolto anche un ex assessore al Comune di Viadana, Carmine Tipaldi, che secondo i magistrati sarebbe stato "punto di riferimento anche poilitico per l'organizzazione criminale.