Quirinale: la battaglia delle consultazioni

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Di Paolo Alberto Valentieuronews
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Il prisma delle consultazioni al Quirinale mostra bene le divergenze in parlamento. L'arduo lavoro del presidente per trovare i punti di contatto e far ripartire un governo

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Sebbene lo scenario articolato della politica italiana si scomponga nel prisma delle consultazioni messe in atto dal Capo dello Stato Sergio Mattarella, non si vede ancora bene né come ricostruire una maggioranza mutilata né il nome di un nuovo premier che possa rinsaldare l'azione di governo in un momento tanto drammatico quanto problematico.

Il programma di venerdì

C'è quindi l'attesa delle ultime consultazioni di venerdì con la maggiore forza politica dell'arco costituzionale, i Cinque Stelle, e poi l'ascolto delle determinazione dei partiti della destra Lega, Forza Italia, Fratelli d'Italia che puntano ad affossare la vecchia architettura e procedere ad elezioni anticipate in un momento non proprio agevole.

Le tattiche dei duellanti

Nella seconda giornata di consultazioni l'attesa maggiore è stata per l'atteggiamento di Italia Viva: dopo il niet di Renzi al nome di Conte, perlomeno non prima di un chiarimento delle forze di maggioranza, il presidente dovrà capire come i Cinque Stelle si pongono definitivamente davanti a Matteo Renzi. Quali sono in sostanza i margini di trattativa, se il mantra "mai più con Italia Viva" può essere abbandonato schiudendo un'apertura verso i renziani che comunque implicherà un costo politico di pagare.

Un nuovo premier?

Potrebbe veramente esserci un accordo per affidare al presidente della Camera Roberto Fico un incarico esplorativo? Un tale incarico potrebbe implicare una nuova convergenza fra gli attori più lontani della vecchia maggioranza cioè Renzi e il Movimento? Forse la strategia più complessa finirebbe per pretendere molto tempo, un tempo che l'Italia non ha, che gli italiani non hanno dovendo ormai correre per risolvere la ridda di problemi sollevati dalla pandemia e tutti i suoi cascami.

I «responsabili»

Di sicuro per ora il gruppo di «responsabili» Europeisti non ha i numeri per sostituire il segmento mancante dei renziani. Tuttavia le parole del senatore De Falco suonano come un preciso monito "Avevamo già stabilito dei rapporti col Ministero della Salute per rafforzare le operazioni del soccorso sanitario al paese. Vanno condotte vere e proprie operazioni di soccorso sanitario, non azioni amministrative burocratiche. Bisogna cambiare passo su questo, perché, come diceva il sottosegretario Merlo, perché se il futuro è l'Europa il presente oggi è il contrasto alla pandemia".Il senatore Ricardo Antonio Merlo ha poi precisato che il Maie non ha come obiettivo quello di allargare il proprio gruppo o di fare proselitismo, ma di «allargare la maggioranza».

Le soluzioni finali

Qualora non ci siano margini di ristrutturazione della vecchia maggioranza o composizione di un assetto nuovo a partire dal vecchio schema resterebbe solo imbastire un governo di scopo oppure procedere al voto anticipato. Il processo elettorale che la maggior parte degli italiani non vuole non sarà certo in grado di garantire nei prossimi mesi una gestione ottimale del paese.

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