Una forte esplosione avrebbe ucciso uno dei 22 lavoratori vittime dell'incidente avvenuto il 10 gennaio; solo questa domenica i soccorritori hanno riportato alla luce i primi superstiti, 11.
14 giorni incastrati nel ventre della terra a 600 metri dall'uscita, prigionieri della miniera d'oro ancora in costruzione dove lavoravano. Cina, 21esimo secolo, provincia di Shandong, nel nord del Paese, ma sembra l'800 raccontato da Verga.
Solo questa domenica i soccorritori sono riusciti a raggiungere i 22 minatori cinesi vittime di un incidente il 10 gennaio. Nelle immagini il salvataggio del primo lavoratore, poi è toccato ai suoi colleghi, al momento 11 sono tornati in superficie, qualcuno coprendosi gli occhi per non restare abbagliato dal sole, altri, sembra 7, camminando sulle proprie gambe.
Uno dei loro compagni è dato per morto travolto dalla violenta esplosione che avrebbe devastato e ostruito intere parti della miniera facendo 70 tonnellate di detriti. Bloccati ascensori, gallerie, i soccorritori hanno dovuto aprire varchi speciali per passare ai superstiti acqua e cibo.
Ancora ignote le cause dell'esplosione ma in Cina gli incidenti in miniera sono frequenti
9 persone sono sotto inchiesta, si indaga sulle cause dello scoppio e gli inquirenti ritengono che i responsabili dell'impresa non abbiano tempestivamente comunicato dell'incidente.
In Cina le regole sulla sicurezza in miniera sono migliorate nell'ultimo periodo ma incidenti non sono rari. Fino a qualche anno fa nel celeste impero si contavano fino a 5mila morti sul lavoro nel settore estrattivo, trainato dalla forte domanda di minerali e carbone.