Australian Open: 10 positivi. Djokovic replica alle critiche per aver difeso i colleghi confinati

Novak Djokovic all'Australian Open del 2017
Novak Djokovic all'Australian Open del 2017 Diritti d'autore Kin Cheung/AP
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Di Euronews
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Oltre settanta atleti sono in quarantena negli alberghi a Melbourne e non possono allenarsi come vorrebbero in vista dell'avvio del torneo

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Sale a dieci il numero dei positivi al nuovo coronavirus che sta paralizzando gli ultimi allenamenti degli atleti dell'Australian Open, il cui inizio è previsto l'8 febbraio.

Settantadue tennisti sono confinati nelle loro stanze d'albergo a Melbourne, perché entrati in contatto con passeggeri contagiati che volavano con loro su tre aerei provenienti da Abu Dhabi, Doha e Los Angeles.

Lisa Neville, ministra dei Servizi d'Emergenza dello Stato del Victoria, ha confermato che ci sono tre nuovi casi, due giocatori e una persona dello staff di uno dei due.

Il direttore del torneo, Craig Tiley, ha detto che sono stati condotti 3200 test su più di 1200 atleti, e che quindi i casi rilevati sono bassi considerando che sono passati sei giorni dall'arrivo degli sportivi. Ha poi criticato chi si sta lamentando sui social media per le condizioni del confinamento in hotel.

Su questo anche Novak Djokovic si era speso chiedendo a Tiley un allentamento delle misure per i colleghi in quarantena. Il campione Djokovic è stato investito da critiche per questa iniziativa e ha quindi replicato alle accuse di essere "egoista e ingrato" con una lettera condivisa sul suo account Twitter.

"Alla luce delle recenti critiche sui media e i social network per la mia lettera a Craig Tiley vorrei chiarire alcune cose. Le mie buone intenzioni verso i colleghi a Melbourne sono state travisate", ha scritto, "Mi sono conquistato i miei privilegi con il lavoro duro, e per questa ragione è per me difficile restare un semplice osservatore (...) Ho sempre avuto un buon rapporto con Craig, rispetto e apprezzo gli sforzi che ha compiuto per rendere l'Australian Open un torneo che non vedi l'ora di tornare a giocare ogni anno. Nel nostro scambio di email ho colto l'occasione per condividere potenziali miglioramenti che avrebbero potuto essere messi in atto per la quarantena dei giocatori in lockdown totale a Melbourne".

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