Dio, Patria e Famiglia in Romania: l'ascesa del partito di estrema destra AUR

George Simion, a destra, e Claudia Tarziu, i leader dell'Alleanza per l'Unione dei Romeni (AUR)
George Simion, a destra, e Claudia Tarziu, i leader dell'Alleanza per l'Unione dei Romeni (AUR) Diritti d'autore AP Photo
Di Stephen McGrath
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Il partito AUR, sconosciuto fino all'estate scorsa e che ora è entrato in Parlamento col 9%, si oppone al matrimonio gay, all'uso della mascherina e chiede l'unificazione della Romania con la Moldavia. É stato il più votato dalla diaspora in Italia

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In pochi, fino a domenica sera, avevano sentito parlare dell'Alleanza per l'Unione dei rumeni (AUR), partito populista di estrema destra che ha sorpreso tutti alle ultime elezioni parlamentari. 

Il poco conosciuto AUR, formazione ultranazionalista che dice di mettere al centro "famiglia, nazione, fede e libertà", ha ottenuto quasi il 9% delle preferenze complessive, uscendo così dall'anonimato.

Formatosi nell'autunno dello scorso anno, è riuscito a superare la soglia del 5% e ad entrare in parlamento. "I rumeni sono stufi dei furti, delle bugie e dell'assenza di attaccamento ai valori nazionali", ha detto il 34enne fondatore dell'AUR, George Simion, in una sorta di discorso di investitura a Bucarest, domenica sera. "Siamo un partito cristiano, un partito nazionalista e patriottico".

AUR ha giocato la carta dello scetticismo anti-scientifico, antivax e sulla stanchezza della popolazione per le restrizioni: la popolazione non è veramente istruita in materia di salute
Claudiu Tufis
Professore associato di scienze politiche, Università di Bucarest

Il coronavirus ha fatto da innesco

L'inaspettata comparsa di AUR - acronimo di ORO, in rumeno - è stata la principale sorpresa di una tornata elettorale che alla fine ha avuto ben poco da raccontare. 

L'affluenza alle urne ha toccato il minimo storico del 32% - in parte a causa dell'apatia generale dell'elettorato, in parte a causa delle preoccupazioni sanitarie legate alla pandemia.

"Ne ho sentito parlare per la prima volta all'inizio di quest'estate. L'AUR in parlamento legittimerà posizioni estremiste nella sfera pubblica", ha indicato a Euronews Claudiu Tufis, professore associato di scienze politiche all'Università di Bucarest. 

Il pessimo risultato alle urne ha costretto il primo ministro Ludovic Orban, del Partito liberale nazionale (PNL), a rassegnare le dimissioni. La sua formazione ha ottenuto circa il 25% delle preferenze, senza riuscire a battere i rivali del Partito socialdemocratico (PSD) che hanno racimolato il 30% dei voti.

I rumeni sono stufi dei furti, delle bugie e della mancanza di attaccamento ai valori nazionali
George Simion
Fondatore di AUR

"Non mi inchioderò alla poltrona da primo ministro", ha detto Orban nel suo discorso in cui ha annunciato le dimissioni in TV.

Il ministro della difesa rumeno, Nicolae Ciuca, è stato nominato primo ministro ad interim fino alla formazione di un nuovo governo. 

Ma come ha fatto l'AUR, partito sbucato dal nulla, ad ottenere il 9% in tutto il Paese?

"AUR ha giocato la carta dello scetticismo anti-scientifico, antivax e sulla stanchezza della popolazione per le restrizioni: la popolazione non è veramente istruita in materia di salute", dice Tufis. 

"Il messaggio è stato quello di costruire qualcosa per la Romania. Nazionalista, in stile _Romania-first, make Romania better._Questo tipo di discorso ha potenziale per attirare un gran numero di persone".

AP Photo
Un'icona religiosa dietro il simbolo dell'AURAP Photo

Chiesa e famiglia

L'AUR ha un forte legame con la potente Chiesa ortodossa rumena, che ha sostenuto organizzando a sua volta cerimonie religiose durante la pandemia.

Il partito si oppone al matrimonio tra persone dello stesso sesso, ha organizzato manifestazioni contro l'uso della mascherina e chiede l'unificazione con la Moldavia.

Simion, diventato rapidamente volto del partito, l'anno scorso ha partecipato a proteste nazionaliste in un cimitero militare, scontrandosi con i rumeni di etnia ungherese.

La co-fondatrice di AUR, Claudiu Tarziu, 47 anni, ex giornalista, è stata membro del gruppo Coalizione per la famiglia che, nel 2018, ha indetto un referendum per cercare di vietare il matrimonio tra persone dello stesso sesso. Invano. 

Domenica sera, Tarziu ha iniziato il suo discorso dicendo: "È cominciata una rivoluzione conservatrice".

"L'unico partito rumeno che sostiene Donald Trump"

"Facciamo parte della Coalizione per la Famiglia, abbiamo difeso la famiglia, abbiamo promosso la famiglia, e abbiamo intenzione di farlo in Parlamento", ha detto, aggiungendo che **AUR è l'unico partito [rumeno] a sostenere Donald Trump. **

In effetti, tante sono le cose che accomunano Trump e l'AUR - dalla sfiducia nei confronti dei media fino alle denunce di brogli elettorali (proprio così). 

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Resta il fatto che centinaia di migliaia di elettori si sono convinti a mettere la X sulla casella AUR.

"È chiaro che la classe politica ha bisogno di un reset", afferma il 32enne elettore AUR, Constantin Rares. "La maggior parte della popolazione, soprattutto i giovani, sono disgustati da tutto ciò che la vecchia classe politica [rappresenta]".

Rares pensa che gli elementi nazionalistici del partito, ampiamente documentati, non lo riguardino.

"Credo che ogni Stato debba avere una propria identità e debba essere rappresentato da patrioti che, oltre agli interessi economici, sociali e culturali, parlino del ruolo della famiglia, chiaramente definita dalla costituzione, della religione e di altri diritti".

La diaspora italiana che fa volare AUR

Gli analisti non si aspettavano un così grande sostegno ad AUR da parte della grande diaspora rumena, generalmente ritenuta una roccaforte degli elettori USR-PLUS, un partito progressista che ha ottenuto il 15% dei voti e che cercherà di formare una coalizione con il PNL.

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Alla fine, AUR è stata la prima scelta della diaspora in Italia, e seconda scelta sia in Francia che in Spagna.

"Hanno beneficiato del gran numero di migranti rumeni in Europa. Alcuni di loro vivono mini-tragedie, rimangono dove sono per motivi finanziari ma non si adattano alle culture locali", indica Tufis.

Molti stanno ora speculando su chi o cosa cu sia dietro AUR. Si parla di Iulian Fota, un ex capo del college di formazione dei servizi di intelligence rumeni, e si ipotizza che il partito sia una sorta di sua creatura "di laboratorio".

"Dopo ogni epoca di stretta collaborazione con l'Occidente, assistiamo ad  un movimento di negazione della modernizzazione, o che tenta almeno di diluirla", ha spiegato Fota in un post su Facebook. "I rumeni che percepiscono la modernizzazione del Paese come un pericolo si sono riuniscono sotto la stessa bandiera".

L'eurodeputato rumeno, Siegfried Muresan, ha detto a Euronews: "[AUR] è anti-UE, pro-Russia, e riflette una piccola minoranza della popolazione. É molto importante notare che non avranno voce in capitolo né influenza nella definizione delle politiche rumene".

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L'AUR ha condotto una campagna online mirata e strategica, diventando il quarto partito politico più grande della Romania nonostante una ferma opposizione ai valori UE. "Rispondono ad una richiesta che esisteva già da tempo nella popolazione rumena", conclude Tufis.

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