Ue, ecco il nuovo piano per contrastare radicalizzazione e terrorismo

Ue, ecco il nuovo piano per contrastare radicalizzazione e terrorismo
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Di Ana LAZARO
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Al centro della riforma, prevenzione nelle carceri, cooperazione internazionale e lotta alla diffusione dell’estremismo su Internet. Rafforzato il mandato dell'Europol

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La Commissione europea ha presentato una nuova agenda per la lotta al terrorismo che mira a colpire gruppi estremisti e a rafforzare il mandato di Europol. Il nuovo piano ambisce inoltre a rafforzare la protezione di luoghi pubblici e infrastrutture sensibili da possibili attacchi terroristici.

"Lo stile di vita europeo - ha detto Margaritis Schinas, vicepresidente della Commissine Ue - non è qualcosa di accessorio ma un valore per cui ci battiamo che ci impegnamo a difendere. E se da un lato abbiamo deciso di lasciare delle porte aperte a chi vuole integrarsi nella società europea, dall'altro siamo molto determinati ad escludere chi questo stile di vita basato sulla libertà e la tolleranza vuole distruggerlo ".

Il nuovo piano punta soprattutto a prevenire la radicalizzazione rimuovendo contenuti online che inneggiano all'odio e alle azioni terroristiche. Il radicalismo dovrebbe poi essere combattuto anche con dei piani specifici nelle carceri. Il ruolo della polizia postale diventerà sempre più importante, soprattutto per reperire informazioni crittografate di natura criminale.

Secondo gli esperti, non sarà facile combattere il terrorismo online , come spiega Claude Moniquet, del Centro europeo di intelligence e sicurezza, Esisc : “Di queste riforme sulla prevenzione dell'odio online se ne discute da anni, ma la verità è che finora ci si basa essenzialmente sulla buona volontà della aziende che gestiscono i social network e che per lo più non sono neanche europee. In nostri poteri di controllo e intervento - prosegue - sono ancora limitati.

Infine, la Commissione Ue propone di rafforzare i poteri dell'Europol, l'agenzia europea incaricata di far applicare la legge, potrà intervenire in materia di sicurezza digitale nel caso in cui non sia chiaro quale Stato membro abbia giurisdizione.

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