Francia, piano vaccinale: priorità agli ospizi e ai loro dipendenti

Il candidato vaccino di Moderna
Il candidato vaccino di Moderna Diritti d'autore AP / Hans Pennink
Di euronews
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L'alta autorità di sanità ha svelato un piano vaccinale in cinque fasi; dopo i grandi anziani il vaccino sarà inoculato ai lavoratori pubblici a contatto col pubblico in settori essenziali, poi alle categorie più vulnerabili (detenuti, clochard...)

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Sono gli anziani degli ospizi ad essere stati falcidiati dall'epidemia di covid-19: 16mila ne sono morti in Francia sul totale di 52mila vittime, e il dolore di restare tutto il tempo da soli viste le restrizioni alle visite. Sono loro che per primi riceveranno il vaccino. 

Lo ha fatto sapere oggi l'alta autorità sanitaria francese che ha illustrato un piano vaccinale in 5 fasi. 

Le 5 fasi del piano vaccinale francese

  • Prima gli anziani delle residenze e il personale di quest'ultime con priorità ai dipendenti over 65 o con comorbilità. 
  • Seconda fase vaccino per gli ultra 75enni poi gli ultrasessantacinquenni, sempre cominciando da chi presenta fattori di rischio, dopodiché si passa al personale sanitario e medico-sociale con più di 50 anni. 
  • Terza fase gli altri ultra cinquantenni con priorità a lavoratori che svolgono servizi indispensabili a contatto col pubblico: docenti e agenti, ad esempio. 
  • La quarta fase di vaccinazione sarà dedicata agli altri lavoratori a contatto col pubblico e ai più vulnerabili: detenuti, pazienti degli ospedali psichiatrici e senza fissa dimora. 
  • Solo durante la quinta e ultima fase il vaccino contro il covid-19, se disponibile, sarà inoculato ai francesi con più di 18 anni che non presentano particolari fattori di rischio.

 

Il piano c'è ma ciò che manca ancora è un vaccino col bollino di sicurezza. Proprio questo lunedì l'americana Moderna ha chiesto l'autorizzazione a commercializzare il suo vaccino all'agenzia europea del farmaco e a quella americana (passaggio che ha fatto volare le azioni della casa a Wall Street). 

Intanto un altro contratto è stato stipulato dalla commissione con CureVac, altra azienda biofarmaceutica, questa volta tedesca. Complessivamente Bruxelles si è assicurata 2 miliardi di dosi.

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