I nuovi strumenti tenteranno di alleviare la grave crisi abitativa di cui soffre il Paese attraverso la riqualificazione di edifici in disuso e le partnership con il settore privato
Affitto sociale e case popolari: con questi due nuovi strumenti il governo greco cercherà di alleviare la crisi abitativa del Paese, una delle più gravi in Europa.
Si tratta di strumenti "complessi", come ha ammesso nel suo intervento la ministra greca per la Coesione sociale e la Famiglia, Domna Michaelidou, che richiedono la collaborazione di molti attori diversi, lo "sgombero" di beni pubblici rimasti inutilizzati per decenni e la partnership del settore privato.
I progetti di edilizia sociale prevedono la costruzione di alloggi su terreni sfitti di proprietà del settore pubblico.
L'iniziativa sarà intrapresa in collaborazione con il ministero della Difesa per utilizzare i siti militari in disuso. Sono già stati selezionati tre siti ad Atene, Salonicco e Patrasso. L'obiettivo di questa prima fase del programma è di sviluppare circa 1.500-1.700 unità abitative sociali, accessibili alle famiglie a medio reddito.
"Il nostro obiettivo è quello di poter disporre in tempi brevi di un maggior numero di alloggi proprio dove sono necessari, nel cuore dei centri urbani di Atene, Salonicco e Patrasso", ha dichiarato la ministra.
La seconda misura, l'affitto sociale, prevede una partnership tra il settore pubblico e quello privato per lo sviluppo di edifici non più utilizzati.
Un investitore privato si occuperà della riqualificazione di edifici di proprietà di enti pubblici e restituirà allo Stato almeno il 30 per cento delle nuove abitazioni costruite.
In questo modo, ha dichiarato la ministra, "aumentiamo il patrimonio abitativo, sfruttiamo le proprietà pubbliche stagnanti e creiamo nuovi alloggi sociali dove ce n'è bisogno".
Tuttavia, gli operatori del mercato sottolineano che queste misure, sebbene già attuate in diversi Paesi europei, saranno difficili da replicare in Grecia.
Innanzitutto, molte delle proprietà pubbliche hanno uno stato di proprietà complicato che richiede mesi o persino anni per essere risolto.
Inoltre, le procedure per l'approvazione e la concessione di nuove abitazioni richiedono molto tempo.
Il mercato immobiliare chiede procedure "veloci" per la costruzione di nuovi alloggi, sulla falsariga delle misure attuate in preparazione dei Giochi Olimpici.
Quanto è grave la crisi immobiliare greca?
Secondo un nuovo studio di Prosperty, presentato da Antonis Markopoulos, Ceo e fondatore della società, il mercato immobiliare greco deve affrontare problemi sia di domanda che di offerta, con distorsioni significative che mantengono le proprietà non occupate per un lungo periodo di tempo.
Per quanto riguarda l'offerta, la maggior parte delle proprietà disponibili sono datate, costruite per lo più negli anni '60 e '70, e solo una su dieci è stata ristrutturata. Oggi ci sono circa 131mila proprietà in vendita e 45mila in affitto, il che sfata il mito della carenza di immobili. Tuttavia, molte rimangono non occupate per un periodo compreso tra i sei e i ventiquattro mesi, soprattutto a causa di uno squilibrio tra prezzo e qualità.
Il prezzo medio richiesto per gli immobili raggiunge i 300mila euro, ovvero circa 2.500 euro al metro quadro, mentre le proprietà di nuova costruzione si rivolgono principalmente a gruppi di reddito elevato, con prezzi che spesso superano i 6mila euro al metro quadro per le proprietà di lusso.
Dal punto di vista della domanda, la proprietà dell'abitazione è diminuita del 12 per cento, mentre i giovani e le famiglie hanno difficoltà a possedere una casa di proprietà a causa degli elevati requisiti di capitale proprio per i mutui.
Le soluzioni esistono, ma richiedono trasparenza
Lo studio propone una serie di politiche come i programmi di rent-to-buy con il sostegno dello Stato, l'espansione del programma My Home, l'implementazione del modello Shared Equity, garanzie statali e sgravi fiscali mirati.
Altre misure evidenziate dallo studio di Prosperty includono una tassa graduale sugli appartamenti sfitti nelle zone "rosse", la conversione di locali commerciali in unità residenziali con un sussidio statale e la creazione di un MLS (Multiple Listing Service) greco, che porrà fine all'opacità degli annunci e ai prezzi irragionevoli.
"La trasparenza è la chiave per sistemare il mercato", sottolinea Markopoulos, osservando che senza dati chiari nessuno può avere un quadro completo dell'effettiva disponibilità di immobili.
Lo studio conclude che la soluzione alla crisi abitativa non verrà solo dalla costruzione di nuovi immobili, ma anche dall'implementazione di nuovi strumenti, da una maggiore trasparenza e dall'attivazione di politiche che migliorino la proprietà della casa e facilitino l'accesso al credito immobiliare.