La protesta delle donne messicane contro violenza di genere e femminicidi

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Di Cinzia Rizzi  Agenzie:  EFE
La protesta delle donne messicane contro violenza di genere e femminicidi
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Decine di donne a volto coperto hanno manifestato questo venerdì, davanti all'ufficio del procuratore di Città del Messico, contro gli abusi della polizia e il femminicidio. Una protesta sfociata in scontri tra gli agenti e le dimostranti, delle quali una trentina è riuscita a far irruzione nel "Centro di Attenzione per la violenza domestica" dell'Ufficio del Procuratore Generale.

Centinaia di documenti sono stati bruciati, per condannare l'archiviazione di numerose indagini su femminicidi e violenze di genere da parte dell'istituzione.

Il raduno è stato chiamato a causa delle violenze della polizia nella città di Cancun lunedì scorso, quando gli agenti hanno sparato in aria e ad altezza uomo, con pistole e fucili mitragliatori per disperdere una manifestazione.

Il femminicidio, una dura realtà messicana

Le donne scese in strada protestavano contro l'ennesimo femminicidio, quello della giovane Bianca “Alexis” Lorenzana. Il corpo della ventenne, scomparsa da qualche giorno, era stato rinvenuto nella località turistica domenica scorsa. A Cancun, nello Stato messicano di Quintana Roo, dall'inizio dell'anno sono state uccise 62 donne.

Ma il problema non è frequente solo nello Stato costiero. In Messico, infatti, vengono uccise circa dieci donne ogni giorno. Tra gennaio e agosto, ci sono stati 2854 femminicidi. Ad aprile, durante il lockdown, sono state registrate 21.722 chiamate di emergenza, per violenza contro le donne.

Il presidente, Andrés Manuel López Obrador, ha minimizzato, puntando il dito contro le attiviste, ree - secondo lui - di essersi alleate con i suoi oppositori politici. Il Capo di Stato ha aggiunto che il 90% delle richieste di aiuto sono false.