Budapest aveva modificato condizioni per permettere alle università straniere di svolgere la propria attività nel Paese. Per la Corte di Giustizia Ue le condizioni sono incompatibili con il diritto europeo
La Corte di giustizia Ue ha bocciato oggi la legge con la quale l'Ungheria ha modificato le condizioni in base alle quali istituti stranieri (scuole e università) possono esercitare le loro attività nel Paese. Una norma in seguito alla quale l'istituto universitario facente capo al finanziere americano di origine ungherese George Soros ha dovuto chiudere i battenti e trasferire l'università a Vienna. "Le condizioni introdotte" con la normativa varata da Budapes, ha stabilito la Corte con la sentenza emessa in seguito al ricorso presentato dalla Commissione europea, è "incompatibile con il diritto europeo".
Per l'eurodeputata Katalin Cseh del gruppo Renew Europe si tratta di una vittoria dal gusto amaro:
"Devo dire che il ritardo in giustizia corrisponde a giustizia negata, l'Università dell'Europa centrale è ormai fuori dall'Ungheria cosa che ha eliminato un canale di mobilità sociale per glistudenti di questa parte di mondo che potevano ambire a una laurea universitaria. Si è trattato di un attacco alla libertà di educazione da parte di Orban e mi spiace che la reazione europea arrivi così tardi".
Ruvido anche il commento del governo ungherese, il ministro della Giustizia, Judit Varga, ha commentato: "Consideriamo inaccettabile il doppio standard, tutte le università in Ungheria devono rispettare la legislazione nazionale allo stesso modo. Non è possibile creare una legge che metta l'Università di Soros in una posizione migliore rispoetto alle università ungheresi.
Judit Varga ha aggiunto che il suo Paese rispetterà la sentenza.
L'Università dell'Europa centrale è stata fondata nel 1991 per iniziativa di Geroge Soros. i suoi corsi sono tutti in inglese e i diplomi sono riconosciuti oltre che in Ungheria e in Europa anche negli USA..
Dal 2019 la sede è stata trasferita a Vienna.