La deforestazione in Amazzonia ha raggiunto il livello più alto degli ultimi dieci anni e gli esperti temono che quest'anno possa essere ancora più alto.
Secondo l'Istituto nazionale di ricerche spaziali (INPE, un ente brasiliano) tra l'agosto 2019 e il luglio 2020 sono stati disboscati quasi 9.205 chilometri quadrati. Si tratta di un aumento del 34%.
Un incremento degli incendi - più di 260 quelli scoppiati da maggio, considerando solo quelli più grandi - dovuto in parte alle politiche del presidente Jair Bolsonaro, che ha promesso un più ampio sfruttamento dei terreni della foresta pluviale. Da quando è stato eletto le multe per disboscamento illegale sono diventate meno frequenti.
Dopo la serie di incendi che ha devastato la foresta pluviale nel 2019 Bolsonaro ha ricevuto pressioni dalle organizzazioni ambientalista affinché mettesse un freno agli incendi dolosi.
Il governo ha provato a fare qualcosa, introducendo alcune misure tra cui il divieto di appiccare incendi per 120 giorni incendi nella regione amazzonica.
Le misure però non si sono finora dimostrate efficaci, anche se il presidente brasiliano sostiene che i dati relativi al numero crescente di incendi in Amazzonia siano imprecisi.