Spagna: Juan Carlos e il legame spezzato con il suo popolo

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Di Interviste di Jaime Velázquez
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La fuga all'estero dell'ex monarca spagnolo è il triste epilogo di una storia d'amore con il suo popolo finita male

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E' un'estate rovente per la Spagna, non solo per le alte temperature. Alla preoccupazione per l'impatto economico della pandemia da Covid-19 - è infatti il Paese con più contagi nell'Unione europea - si aggiunge la crisi d'immagine che vive la monarchia, per la verità da tempo.

Felipe VI sta cercando in ogni modo di preservarla, impresa difficile dopo la recente fuga all'estero del padre Juan Carlos, sentitosi accerchiato dalle inchieste giudiziarie. Qualche giorno fa il sito spagnolo NIUS ha pubblicato suoi scatti ad Abu Dhabi.

Prova della disaffezione del popolo verso l'ex sovrano, un tempo amato per aver restituito la democrazia alla Spagna, è il successo su Spotify della serie XRey, creata da Álvaro de Cózar, che racconta fatti inediti della vita di Juan Carlos.

"La gente lo aveva fatto diventare un monumento nazionale", dice l'autore, "Il problema è che quando metti qualcuno su un piedistallo, la caduta è ancora più grande". La fortunata serie è destinata a sbarcare anche in televisione.

Non sono poche le zone d'ombra nella vita dell'ex monarca: la misteriosa morte accidentale del fratello Alfonso per un colpo d'arma da fuoco, il suo percorso politico all'ombra di Franco. E poi la passione sfrenata per il lusso, le amanti. Proprio da una di queste relazioni clandestine sono arrivati i guai con la giustizia, partite dalle rivelazioni della nobile tedesca Corinna Larsen al comissario di polizia Josè Manuel Villarejo.

"La sua fuga è stata il finale perfetto", commenta Álvaro de Cózar. È una persona che lotta per la corona ma in realtà non la vuole. E rincorre le tipiche cose degli esseri umani che vogliono evadere: sesso, soldi, grande lusso".

Corinna Larsen fece intendere al commissario Villarejo di aver ricevuto 65milioni di euro dal monarca per un presunto tentativo di nascondere un giro di tangenti. La più clamorosa quella arrivata dall'allora re saudita Abdullah, nell'ambito di un appalto multimilionario nel Paese arabo, assegnato a a un consorzio di imprese spagnole. Sui conti in Svizzera e sulle società offshore che nasconderebbero questo denaro "sporco" stanno indagando magistrati elvetici e spagnoli.

La reporter investigativa Patricia López spiega: "Corinna in Svizzera ha detto che fu effettivamente un regalo, ma non è quello che ha riferito a Villarejo. Gli inquirenti dovranno quindi scoprire se effettivamente c'è stata una frode fiscale".

Non è stata ancora formalizzata alcuna accusa contro l'ex re, né in Svizzera né in Spagna. In particolare la procura spagnola vaglierà solo eventuali condotte scorrette dopo il 2014 quando, abdicando, ha perso l'immunità come capo di Stato.

Juan Carlos ha detto che questo viaggio è solo temporaneo e che vuole tornare in patria. Spera di riabilitare il suo nome, ma il legame tra lui e il suo popolo si è spezzato.

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