Sale la tensione tra Grecia e Turchia: cosa sta succedendo nel Mediterraneo orientale

Sale la tensione tra Grecia e Turchia: cosa sta succedendo nel Mediterraneo orientale
Diritti d'autore Semih Ersozler/Copyright 2020 The Associated Press. All rights reserved.
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Di Marta BrambillaAFP, Euronews
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La Turchia riaccende la tensione nel Mediterraneo Orientale inviando navi da ricerca nelle acque contese con la Grecia.

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La marina militare greca ha dispiegato navi nel Mar Egeo e ha annunciato un rafforzamento dei preparativi dopo la recente ripresa delle attività di esplorazione di gas da parte della Turchia nel Mar Egeo. Lo ha riferito mercoledì una fonte della Marina Greca.

"Le unità della Marina sono state dispiegate da ieri (martedì) nel Mar Egeo meridionale e sud-orientale", le parole della fonte ad AFP. Unità "pronte a rispondere a qualsiasi attività", ha aggiunto l'ufficiale.

Ai militari greci è stato dato ordine di ignorare una restrizione in merito alla navigazione marittima decretata dalla Turchia.

Il primo ministro greco, Kyriakos Mistotakis, ha tenuto incontri separati con i leader dei principali partiti politici greci per parlare di "questioni nazionali", indica il suo ufficio stampa.

Cosa è successo

La Turchia ha annunciato "pubblicamente" il dispiegamento della sua nave Oruç Reis e altre due navi di supporto nel Mediterraneo orientale, vicino all'isola greca di Kastellorizo, a partire da martedì, come si legge in un comunicato del Ministero degli Esteri turco. Interessate anche le acque a sud di Rodi e Karpathos. 

Mercoledì Ankara ha respinto le accuse della Grecia secondo cui le sue navi da ricerca nel settore del petrolio e del gas stavano invadendo le acque greche nel Mediterraneo orientale, e ha assicurato che avrebbe continuato a difendere i suoi legittimi diritti nella regione.

"L'annuncio delle esplorazioni turche in una sezione della piattaforma continentale greca (...) costituisce un'escalation di tensione nella nostra regione", le parole del Ministero degli Esteri greco. "Chiediamo alla Turchia di cessare immediatamente le sue attività illegali che violano i nostri diritti sovrani e minano la pace e la sicurezza nella regione", ha aggiunto il ministero greco.

Ankara sostiene che l'area marittima dove si svolgono le esplorazioni è "interamente sulla piattaforma continentale turca, come specificato dalle Nazioni Unite". 

Il ministero degli Affari Esteri turco contesta che la sola isola greca di Kastellorizo, "larga 10 km², a soli 2 km dall'Anatolia (in Turchia) e a 580 km dalla terraferma greca, possa generare una piattaforma continentale di 40.000 km2".

Cosa ne pensa la UE

A Bruxelles, la portavoce della UE, Nabila Massrali, ha detto che la Turchia sta inviando "il messaggio sbagliato" in materia di relazioni turco-europee.

La Turchia, candidata all'adesione all'UE, "deve impegnarsi inequivocabilmente a intrattenere relazioni di buon vicinato, (applicare) gli accordi internazionali e cercare la risoluzione pacifica delle controversie in conformità con la Carta delle Nazioni Unite".

La UE, che ha già definito le trivellazioni turche "illegali", "ha più volte sottolineato che la delimitazione delle zone economiche esclusive e della piattaforma continentale deve essere stabilita attraverso il dialogo e il negoziato in buona fede".

Paesi confinanti, entrambi membri della NATO, Grecia e la Turchia hanno storicamente una relazione molto tesa. Atene ha denunciato un controverso accordo turco-libico, firmato l'anno scorso, sulla condivisione dello spazio marittimo tra Ankara e il governo di Tripoli.

Atene ritiene che questo accordo abbia lo scopo di aumentare l'influenza della Turchia nel Mediterraneo, dove Ankara ha recentemente effettuato perforazioni esplorative nei pressi di Cipro, suscitando le proteste della vicina Cipro, della Grecia e dell'Egitto.

La Germania definisce la mossa come una "provocazione" turca

Martedì scorso, il ministro degli Esteri tedesco, Heiko Maas, ha detto ad Atene che le relazioni tra UE e la Turchia potrebbero migliorare solo se "Ankara abbandonasse le sue provocazioni nel Mediterraneo orientale".

Il capo della diplomazia tedesca, il cui Paese detiene la presidenza del Consiglio dell'Unione Europea (UE) per i prossimi sei mesi, ha sottolineato "l'importanza di condurre un dialogo" con la Turchia, "un Paese strategicamente importante all'interno della NATO e sulla questione delle migrazioni".

"Per quanto riguarda le trivellazioni della Turchia nel Mediterraneo orientale, abbiamo una posizione chiara, il diritto internazionale deve essere rispettato", ha detto durante una conferenza stampa con il suo omologo greco Nikos Dendias.

Ha aggiunto che Berlino si aspetta che "queste perforazioni" per l'esplorazione di gas da parte della Turchia al largo di Cipro "si fermino".

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Le tensioni tra Grecia e Turchia sono state all'ordine del giorno nei colloqui di martedì tra Maas, Dendias, la Presidente della Repubblica ellenica Katerina Sakellaropoulou e il Primo Ministro greco Kyriakos Mitsotakis.

Da parte sua, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha assunto un tono di sfida, insistendo sul fatto che la Turchia agisce nel contesto del diritto marino e "continuerà così".

Le prossime 24 ore saranno cruciali per gli sviluppi nella regione. Venerdì si terrà la prima preghiera nella cattedrale di Istanbul Hagia Sophia, prima chiesa e poi museo, convertita da Erdogan in moschea.

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