La "Family Boat" era stata colpita da un drone lo scorso 8 settembre, in un attacco che aveva causato un incendio alla stiva e all'albero maestro. Il presidente Mattarella ha rivolto un appello alla Flotilla affinché accetti l'invio di aiuti tramite il Patriarcato Latino di Gerusalemme
La Global Sumud Flotilla ha annunciato venerdì che la "Family Boat", l'imbarcazione principale della flotta che vuole rompere il blocco navale israeliano sulla Striscia di Gaza, non proseguirà il viaggio per un guasto tecnico.
"Ieri sera abbiamo subito una grave battuta d'arresto a causa di un guasto meccanico alla Family Boat, una delle navi di punta della nostra flottiglia", ha scritto il movimento in un post su Instagram.
Gli attivisti a bordo della nave "sono stati redistribuiti sulle altre imbarcazioni" mentre la nave rimarrà ferma a Creta, dove la Flotilla è arrivata da pochi giorni.
"Lo spirito di Sumud che ci guida non può essere spezzato da guasti meccanici, condizioni avverse o tentativi di scoraggiare la nostra missione pacifica. Continuiamo a navigare, uniti nel nostro scopo e incrollabili nel nostro impegno nei confronti del popolo palestinese", ha aggiunto il movimento.
La proposta italiana di portare gli aiuti a Gaza attraverso Cipro
Nel frattempo il governo italiano si è mosso per tentare di convogliare gli aiuti umanitari attraverso altri canali.
"Stiamo facendo tutto il possibile perché gli aiuti umanitari che Flotilla trasporta arrivino davvero a destinazione", ha dichiarato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in un'intervista al Corriere della Sera.
L'Italia ha proposto mercoledì alla Flotilla di lasciare gli aiuti, circa 40 tonnellate di beni di prima necessità, a Cipro, da dove sarebbero poi stati trasportati a Gaza tramite il Patriarcato di Gerusalemme, guidato dal cardinale Pierbattista Pizzaballa.
La Flotilla ha rifiutato la proposta. "La nostra missione continuerà. Non accetteremo mai l'offerta del governo italiano perché valida le azioni del governo israeliano. La nostra è una missione umanitaria e politica, e cerca di mettere fine al genocidio", ha dichiarato in un video postato su Instagram dal Global Movement to Gaza Italia. Dalla Farnesina è arrivata una risposta netta: “Chi prosegue rischia in proprio”.
Venerdì il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha fatto un appello ai membri della Flotilla affinché accettino la proposta.
"Il valore della vita umana, che sembra aver perso ogni significato a Gaza, dove viene gravemente calpestato con disumane sofferenze per la popolazione, richiede di evitare di porre a rischio l’incolumità di ogni persona", ha scritto Mattarella nel suo messaggio.
"A questo scopo e al fine di salvaguardare il valore dell’iniziativa assunta – valore che si è espresso con ampia risonanza e significato – appare necessario preservare l’obiettivo di far pervenire gli aiuti raccolti alla popolazione in sofferenza", ha detto ancora il capo di Stato.
Mattarella poi aggiunge: "Mi permetto di rivolgere con particolare intensità un appello alle donne e agli uomini della Flotilla perché raccolgano la disponibilità offerta dal Patriarcato Latino di Gerusalemme - anch’esso impegnato con fermezza e coraggio nella vicinanza alla popolazione di Gaza - di svolgere il compito di consegnare in sicurezza quel che la solidarietà ha destinato a bambini, donne, uomini di Gaza".
Ma con un messaggio pubblicato sui social media, gli attivisti hanno fatto sapere che il viaggio proseguirà. "La questione degli aiuti è fondamentale, e siamo pronti a valutare mediazioni, ma non a costo di cambiare rotta", spiega la portavoce della Flotilla Maria Elena Delia.
L'Italia ha inviato due fregata per assistere la Flotilla
Mercoledì il ministro della Difesa Guido Crosetto ha annunciato l'invio della fregata "Fasan" della Marina Militare verso la Flotilla, per "un'eventuale attività di soccorso, assistenza e protezione". La fregata non impedirà gli attacchi alle barche, ma le assisterà in caso di emergenza, ha specificato il ministro. Giovedì Crosetto ha poi fatto sapere che anche la nave Alpino è stata inviata per dare supporto alla spedizione in acque internazionali. Anche la Spagna ha inviato una sua fregata mercoledì.
"Dobbiamo fare di tutto per non mettere a rischio le vite dei militanti della Flotilla ma, permettetemi, anche dei nostri militari che sono lì a fare un’azione di protezione civile, non a combattere", ha aggiunto Tajani sulla questione dell'assistenza militare alla spedizione.
Dal ministro degli Esteri portoghese, Paulo Rangel, è arrivata invece la notizia che il Portogallo non metterà a disposizione navi per accompagnare la flotta di cui fanno parte anche la coordinatrice nazionale del partito Bloco de Esquerda, Mariana Mortágua, l'attivista Miguel Duarte e l'attrice Sofia Aparício.
La Family Boat è stata colpita da un drone
La Family Boat era stata colpita da un drone lo scorso 8 settembre, mentre navigava nelle acque della Tunisia. L'attacco aveva causato un incendio all'albero maestro e alla stiva della nave, che batte bandiera portoghese. Nessun membro dell'equipaggio era rimasto ferito.
Negli ultimi giorni, la Flotilla ha subito diversi attacchi con droni, bombe sonore e spray urticanti. Nella notte tra mercoledì e giovedì undici imbarcazioni della spedizione sono state colpite mentre erano in acque internazionali a sud di Creta. Gli attacchi hanno preso di mira le navi di Italia, Inghilterra e Polonia.
La spedizione è al largo di Creta, dove le imbarcazioni sono in fase di manutenzione.
"Stiamo riparando le barche che sono state colpite qualche giorno fa durante l'attacco di droni", ha dichiarato su Instagram Barbara Schiavulli, direttrice di Radio Bullets e a bordo del convoglio umanitario. "Ora capiremo con quali tempi potremo muoverci verso Gaza".