La sofferta e risicata vittoria di Andrzej Duda al ballottaggio presidenziale in Polonia permette al governo di destra del PiS del premier Morawiecki, di cui fa parte lo stesso Duda, di poter continuare nella sua discussa politica nazionalista. Cercando di controllare i media e la magistratura.
Andrej Duda festeggia, dopo la sofferta riconferma come presidente della Polonia.
Anche se risicata, con poco piùdi due punti percentuali su Rafał Trzaskowski, una vittoria è comunque una vittoria e l'alta affluenza alle urne di domenica ha dimostrato l'interesse dei polacchi per la loro politica.
La rielezione di Duda significa che, in quanto membro del partito nazionalista al potere, il Partito della Legge e della Giustizia (PiS) del premier Morawiecki, il programma conservatore dell'esecutivo può continuare senza ostacoli.
Invito all'unità nazionale
Nonostante un'aspra campagna elettorale, il primo messaggio di Duda è stato quello dell'unità nazionale.
Politica polacca discussa anche in Europa
Ma le politiche del PiS sono discusse sia in Polonia che nell'Unione Europea.
E il presidente Duda sostiene i cambiamenti legislativi del governo per controllare i media e la magistratura.
Il suo rivale liberale, il sindaco di Varsavia, Rafał Trzaskowski, ha ammesso la sconfitta, promettendo di mantenere alta l'attenzione sull'operato di Duda.
➡️ Gli avversari di Duda sono alle calcagna
Duda di nuovo presidente: meglio o peggio?
Gli elettori polacchi sono apparsi divisi, come ha dimostrato il voto di domenica.
Commenta Darek, che di lavoro fa il corriere:
"La Polonia è stata trattata dall'UE come uno Stato di seconda classe. Qui abbiamo la nostra costituzione, che è più importante delle leggi di Bruxelles".
Kasia, insegnante, è delusa:
"Speravo davvero che saremmo tornati alla democrazia. Ora invece avremo altri cinque anni di tirannia del PiS".
Un sospiro di sollievo per il governo
La carica di presidente ha il potere di veto sulla legislazione polacca.
Ecco perchè la vittoria di Duda è un sospiro di sollievo anche per il governo di Morawiecki.