Convivere con covid-19: ecco in breve cosa succede in vari Paesi del mondo

Convivere con covid-19: ecco in breve cosa succede in vari Paesi del mondo
Diritti d'autore Leo Correa/Copyright 2020 The Associated Press. All rights reserved.
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Di euronews
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Dalla Cina al Brasile passando per l'Europa la prima fase resta la più difficile, ma coabitare con un estraneo sembra ancora di più duro

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Nervi saldi e calma, almeno apparente, quella che mostra la Cina in queste ore impegnata a sedare la ripresa virulenta di covid-19 in alcuni quartieri di Pechino. Circa 160 i nuovi casi positivi registrati negli ultimi giorni nella capitale, pochi ma comunque tanti se si pensa che risulta essere il focolaio più grande dallo scorso febbraio.

L'epidemiologo Wu Zunyou, a capo del Centro cinese per la prevenzione non lascia spazio al dubbio." Posso dire che l'epidemia a Pechino è sotto controllo, abbiamo risposto velocemente appena scoperto il nuovo focolaio, l'abbiamo individuato e preso le misure necessarie, evitando ulteriori contagi e riducendo l'epidemia a una portata minima".

Solo alcuni quartieri sono stati confinati, anche se le autorità chiedono ai residenti di non viaggiare e di evitare gli assembramenti.

E si continuano a fare test a tappeto, oltre 350 mila gli esami in 5 giorni, centomila gli operatori sanitari scesi in campo e moltissimi i laboratori mobili.

In questa parte del mondo preoccupa l'India, dove il governo insiste sulla via della progressiva de-escalation malgrado l'aumento preoccupante dei casi nelle ultime 24 ore. Sono oltre 10 mila i nuovi casi positivi, cifre che trovano eguali solo negli Stati Uniti e in Brasile.

In Brasile si viaggia intorno a un milione di contagi, circa 50 mila i decessi una realtà disdegnata solo dal presidente Jair Bolsonaro che continua a incoraggiare in modo sconsiderato la ripresa delle attività e la riapertura. Nei giorni scorsi anche lui però è apparso in pubblico con la mascherina.Era la prima volta.

In questa fase di coabitazione con il virus, in Europa invece le situazioni variano da Paese a Paese. e guardando all'esperienza cinese, l'Europa dovrebbe interrogarsi senza perdere tempo.

Anche nei Paesi meno flagellati dal virus. In Islanda, per esempio, è aumentato il numero di test fatti negli ultimi giorni, tra gli altri anche a chi arriva da fuori, su mille tamponi fatti 5 persone sono risultate positive, due rumeni sono stati arrestati per aver infranto la quarantena. Un agente di polizia sembra aver contratto l'infezione dopo l'arresto. Le autorità islandesi chiedono vigilanza e estrema cautela.

Resta delicata la situazione in Romania, dove alcuni ospedali sono chiusi perché non c'è più posto, 320 nuovi casi nelle ultime ore e 22 nuovi decessi, 178 i nuovi ricoveri nelle terapie intensive. Le autorità non smettono di chiedere di indossare la mascherina.

Estrema prudenza anche in Portogallo, che registra 300 nuovi casi al giorno, in Algarve, nella ridente cittadina di Lagos, 40 nuovi casi sono imputabili a una festa dello scorso week end, giovedì si sono registrati oltre 320 nuovi casi.

Il Paese registra finora più di 38 mila casi e oltre 1500 decessi.

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